Il realismo batte i sognatori

Alla fine, hanno esonerato Zeman. Un gruppo di impiegati e funzionari del calcio italiano ha gettato la sua testa in pasto ad una campagna di informazione che- temevano- sarebbe arrivata presto a chiedere conto del loro pessimo operato. Hanno guadagnato tempo, perché i Somari, pazzi di gioia per la vittoria, raglieranno per un po’ contro Zeman e il suo calcio impossibile. È’ la vittoria del realismo contro i sognatori, gli illusi? Neanche per sogno, il contratto di Zeman era servito a coprire in fretta le magagne dell’anno scorso, il suo esonero quelle di quest’anno.

Pensateci bene: l’esonero di un allenatore e’ usato in genere per dare una sferzata ad una squadra pigra, questa volta e’ stato usato per lanciare un segnale ai peggiori, quelli che detestano il lavoro il doppio allenamento, i ritiri. Basta guardare il Capitano, che ha seguito il Boemo con un gruppo di giovani ( anche Pjanic, dipinto per settimane falsamente come scontento) e si è trovato in una forma strepitosa. Quelli che hanno esonerato Zeman l’anno scorso volevano mettere in pensione Totti. Ricordate? O i Somari vi hanno rubato anche la memoria.

Tutti ripetono sempre che contano i risultati, ma fingono di dimenticare che i risultati nel calcio sono sempre il prodotto di tre componenti: la società, l’allenatore, la squadra. Ora, la società e’ un disastro da due anni. I tifosi dovrebbero aver paura di una Roma in mano ai nani che hanno liquidato Zeman. La Roma ha costruito il capolavoro di raddoppiare tutto. Due proprietà ( gli americani e Unicredito); due direttori ( Baldini e Sabatini); due amministratori delegati ( Fenucci e Zanzi); due avvocati plenipotenziari (Baldissoni e Tonucci). Due di tutto, in un mondo che per funzionare deve avere un solo comandante in capo. Adesso avremo anche il doppio allenatore, perché  Andreazzoli, uno dei sette-ottocento simili che il calcio offre nelle serie minori e nelle giovanili, sarà affiancato da Muzzi ( e Zago). Un manicomio, con i giornali che preannunciano Panucci (naturalmente affiancato, perché non ha il patentino). Di un simile disastro programmato si può chiedere conto a Zeman? Lui è l’unico del quale sappiamo tutto. La squadra, poi, e’ un rebus, come sempre quando manca il padrone.

Anche la squadra negli ultimi anni ha costruito due Capitani: Totti e De Rossi. Due uomini, due mondi diversi: del primo sappiamo tutto, sul campo e fuori. Del secondo si parla moltissimo ma negli ultimi anni ha dato alla Roma meno di quanto vale. Colpa di Zeman? Raccontatela ai turisti di passaggio, ai lettori distratti. La crisi di Daniele e’ cominciata tre anni fa, sia sul piano personale che su quello tecnico. Da allora ha perso serenità e continuità. Ma è sempre colpa di qualcun altro. Intanto, il suo ingaggio e’ il piu’ alto,  il 50 per cento più alto di quello di Balotelli ( 6 contro 4) e, al netto di Zeman,  il paragone e’ pesante.
Per farla breve, la Roma ha una forte caratura tecnica, ma una disponibilità umana troppo scarsa. Per risollevarla, ci vorrebbe uno come Zeman, un cambiamento vero. Peccato che sia stato impallinato dagli orrendi funzionari del regime di Trigoria.
E noi, i tifosi? La decisione ci ha avvilito, il modo ci ha indignato. Zeman ci manca.

10 risposte a “Il realismo batte i sognatori

  1. La Roma ha un tasso tecnico che pochi hanno. Con qualsiasi altro allenatore capace di comprendere che il calcio è equilibrio e non soltanto attaccare ora sarebbe sicuramente fra le prime tre. Sicuramente la piazza a Roma ha un peso notevole ed è per questo che quando sembrava fatta per Montella hanno deciso di prendere Zeman. Prima scrivevano “aridatece il Boemo” e adesso “via Zeman”. Ma non lo sapevano già da prima che è un fallito?

  2. Noto che si ostina a difendere l’indifendibile, voelvo proprio leggere quali summe, quali perle di saggezza avrebbe elargito dopo l’ennesima debacle del metodo d’allenamento zemaniano, poi considerando che gl istessi tifosi ne hanno chiesto dalla curva l’esonero è tutto dire, ma d’altro canto negar l’evidenza deve esser la sua specialità! Auguri! Magari visto che ci riuscite sempre a metter gente dove non dovrebbe esser, proponete Zeman allenatore della nazionale così ci facciamo due risate.

  3. Salve signor liguori.sono molto d’accordo con lei.il problema principale,oltre a giocatoricchi pianicciati con la gonnellina da prima donna,è la società.una società, questa, senz’anima e senza amore.nessuno comanda,nessuno prende decisioni.il problema portiere che giace da DUE anni a roma e che nessuno mette mano per risolverlo.si sapeva che zeman ci avrebbe sbattuto il muso con goico e nessuno lo ha aiutato.manca un Sensi che vuole bene a zeman e alla roma,prende l’allenatore sotto al braccio e si accorge della necessità di intervenire.un buon padre di famiglia, che risolve il problema portiere al mister comprandogli un numero 1 o imponendo di lasciare goico in panca per ora;che gli dice”stai tranquillo che ci penso io, ticompro pure un sorrentino”.ed invece,il mister,che di fronte al caos e alla non decisione,predilige chi si applica, si sacrifica e rende disponibile in allenamento (dove non si vedono tutte le pecche), si è fatto fregare dalla scarsezza di goico.ma nessuno lo ha aiutato,lo ha consigliato,lo ha portato sotto al braccio a pranzo parlando e trovando la soluzione.una società divisa in migliaia di km non ha futuro.

  4. grande, grande Paolo, sinceramente sono rimasto molto colpito che una persona seria e autorevole come lei abbia preso le parti del piu’ debole, non per mancanza di fiducia verso di lei, ma per il semplice fatto che avevo ormai perso le speranze che ci fosse ancora una stampa libera e indipendente, questo suo articolo debbo dire che mi tiene viva la speranza che qualcosa forse puo’ cambiare.
    vede a roma siamo in molti che la pensano come lei, io per primo. affinche’ ci sono persone come lei io ho sempre la speranza che il calcio possa sopravvivere.
    forza zeman! non lasciamolo solo !!!

  5. Grazie di questo articolo.
    Non si puo’ sconfessare Zeman a Bologna, dopo un pareggio tutto sommato accettabile e dopo una sconfitta che va attribuita alla suddetta pubblica sconfessione nei termini grotteschi che le ha conferito Sabatini. Non si puo’ perche’ certe partite la Roma le ha giocata alla grande e la mano di Zeman si iniziava a scorgere. Non si puo’ perche’ il Milan che naviga a 6 punti dalla Roma (grazie al rigore fasullo contro l’Udinese e senza aver subito i torti arbitrali che hanno martoriato la Roma) esprime un calcio inferiore, sebbene piu’ tutelato e la dirigenza rossonera in tutto questo tempo ha solo rinnovato il suo appoggio a mister Allegri. Lo ha rinnovato persino quando la “Rometta” di Zeman nei primi 40 min gli ha fatto 4 gol, esprimendo un gioco quale raramente si e’ visto in Itallia. Esonero inaccettabile dunque, tanto piu’ che si verifica in concomitanza della sconcertante gestione dell’affare Stekelemburg che avrebbe richiesto ben altre reazioni da parte della società che non redarguire il tecnico: hanno solo difeso la discutibile libertà dei panchinari di mettere in discussione i titolari e la campagna acquisti societaria: pura follia. La mia condanna per la dirigenza giallorossa e’ dunque totale: incapaci, incompetenti e pure ambigui: perche’ non hanno fatto quello che il bene della Roma richiederebbe e che lei, caro Liguori, indica con precisione: un cambiamento vero, quale Zeman aveva pure richiesto: i famosi paletti. Macche’. Grazie Liguori dell’esattezza della sua diagnosi. Resto purtroppo triste e senza una squadra del cuore, peccato perche’ la Roma aveva tutti i requisiti per diventare veramente una bella storia: con Totti, con Zeman, coi giovani strepitosi che e’ riuscito ancora una volta a valorizzare al meglio, col pubblico romano, con Venditti… che peccato e che indegnità che sia finita cosi’ miseramente anche in assenza di Moggi. Che sfiga. Non resta che aspettare che qualcuno un po’ piu’ serio affidi al mister una bella squadretta. Il mio cuore calcistico rimarrà desolatamente vuoto, nel frattempo 🙁

  6. Ah Liguori…ripijate!!! Come si dice dalle tue parti, LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO. Capisco la tua tremenda delusione per il fallimento (l’ennesimo) del Boemo. E capisco anche quel senso di frustrazione e di impotenza che ti pervade, nel non poter dare la colpa di questo FLOP a Moggi, al “palazzo”, ai “poteri forti”, all’uomo nero e a chi più ne ha più ne metta…Perchè Zeman può anche collezionare esoneri in serie ma per lei e gli innamorati di Sdengo non sarà MAI colpa sua! Povero Zeman, sempre vittima di qualche complotto che gli impedisce di dimostrare il suo enorme valore…E’ senza dubbio un perseguitato!!! A proposito, ma la macchietta GOICOECHEA chi l’ha voluto? CHi l’ha schierato in porta? E’ stato messo li dallo spirito santo? Di chi è la colpa delle 9 sconfitte 9 e della seconda peggior difesa del campionato??? Caro (si fa per dire) Liguori, se ne faccia una ragione e la pianti una buona volta di trovare alibi. Il suo VATE, il GURU del calcio pulito, onesto, felice e perdente, è un allenatore MEDIOCRE. Se Zeman non parla male della Juve non lo caga nessuno. A volte la realtà ci sta davanti agli occhi e non ce ne accorgiamo. Apra gli occhi.

  7. Concordo pienamente con quanto scritto nell’articolo “Il realismo batte i sognatori”, ma purtroppo noi sognatori siamo forse rimasti in pochi in quanto la dirigenza e la maggior parte della tifoseria preferisce una squadra autogestita (Senza un vero coach!!!), poco disposta a regole e sacrificio sportivo.
    Un sognatore

  8. caro liguori non ho mai avuto tanta simpatia per lei .ma in questo commento su zeman mi trova molto d accordo bravo liguori

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