Una risposta a “Mai dire May

  1. Due dei miei giornalisti preferiti nello stesso studio: quasi un sogno che diventa realtà, per me. 🙂
    Che dire, spunti e riflessioni interessantissimi, sebbene abbia il timore che non ci sia granchè da fare per vincere una guerra che vede da una parte eserciti regolari, e dall’altra -considerando che chiamarli “lupi” era troppo- dei cani sciolti (con tutto il rispetto per i cani, a questo punto).
    I recenti avvenimenti hanno reso desueta la -tanto in voga- parola “integrazione”:
    gli autori dei recenti attentati erano nati nei paesi in cui hanno colpito, per cui sono cadute anche le residue alchimie buoniste ed organizzative dietro cui ci nascondevaNo i nostri burocrati.
    A mio modesto avviso è un fenomeno che si può solo monitorare al fine di limitare i danni, ma francamente non vedo come e dove si possa intervenire in maniera davvero efficace e risolutiva.
    Detto questo sono senz’altro d’accordo col dott. Liguori, bisognerebbe quantomeno cercare di far valere quel minimo di misure cautelative che una volta (non tanto tempo fa) qualcuno aveva anche il coraggio di usare.
    Complimenti ad entrambi!

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