3 risposte a “Onoraria società

  1. Nino Di Matteo
    “in Italia il quadro normativo in vigore garantisce a corrotti e collusi una sostanziale impunità”

    dieci cento di questi uomini e non di quelli di Forza Italia che evadono, corrompono giudici, comprano parlamentari,
    comprano testimoni, fanno leggi ad personam.

    Caro Liquori si batta per non garantire impunità a corrotti e collusi.

  2. Il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo ha detto che le mafie fermarono la strategia stragista quando “trovarono nel nuovo partito di Forza Italia la struttura più conveniente con cui relazionarsi”.

    Nuovo titolo Fatti e Misfatti “FORZA STRAGISTA”

  3. Caro Direttore, oggi ci ha dato una brutta notizia. Chi attrarrà il nostro interesse all’ora di pranzo? Cosa faremo fino a settembre, dopo la sospensione di Fatti e Misfatti? Ora vorrei riferirmi alla puntata “onoraria società”. Qui ho solamente delle impressioni che mi sono fatto ascoltandola e leggendo alcuni partecipanti ai commenti nel suo Blog. Sono impressioni molto brutte. Non ho mie specifiche convinzioni perché non mi divertono le vicende che coinvolgono alcuni soggetti della magistratura. Probabilmente sono sono in difetto ma, quando sento i temi connessi alla magistratura, non riesco a concentrarmi perché il mio pensiero corre a Orwell e al medioevo. Mi viene da pensare ai vassalli che dipendevano dal sovrano, poi ai valvassori che invece dipendevano da un altro vassallo, ossia avevano potere ma erano più lontani dalla sorgente dell’autorità. Mi arrovello nel pensare a come potrei collocare gli uomini e le strutture dell’attuale nostra organizzazione statale. Con una certa approssimazione, riesco a collocare il governo, i grandi direttori del sistema burocratico, ma non riesco mai a collocare i magistrati. So per certo che appartengo alla servitù della gleba, sono legato al carro, devo fare quello che viene scelto anche se lo giudico improvvido o pericolo, e non ho scampo. Se sbaglio, pago ed altri, che non appartengono come me alla servitù della gleba, mi dicono quanto costa il mio errore. A questo punto fa capolino Orwell e mi domando se tutti gli italiani siano uguali. Mi rispondo, con l’esperienza che mi sono fatto nel seguire alcune notizie di cronaca, che ce ne sono di più uguali, che se sbagliano non pagano, che il giudizio sugli errori lo esprimono gli amici della stessa professione. Infine, mi viene in mente che c’è il popolo sovrano, e mi vedo riabilitato da servitore della gleba a sovrano. Non riesco ancora a decidere dove si trovi la magistratura ma ora sono tranquillo: certamente al di sotto di me, in una delle due vesti che la coniugazione del medioevo coi tempi moderni mi assegna. Per l’impressione che mi fa, mi sembra un gran labirinto, spero sempre di non incontrare il minotauro e cerco le eventuali tracce del filo rosso. Un pezzetto di filo rosso pochi giorni fa appariva in arrivo dalla Polonia. Sembra che volessero sottomettere alcuni alti livelli giudiziari al controllo governativo. Mi è parsa una notizia positiva perché, infine, il sovrano temporaneo sarebbe stato al disopra, con l’implicazione che il popolo, se scontento, avrebbe sempre potuto rimandare a casa quel governo al momento delle elezioni. Invece, sui giornali, c’è stata la corsa a sottolineare l’aspetto autoritario della svolta. A questo punto mi domando: se i padri della nostra Costituzione avessero avuto informazioni sul divenire delle cronache di alcune vicende giudiziarie negli ultimi decenni, avrebbero confermato tutte quelle guarentigie all’universo giudiziario?

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