Una risposta a “Puntata del 4 dicembre

  1. Non si capisce se temono veramente il fascismo o se lo stiano esorcizzando. Tranquilli non possono essere, ben sapendo cos’hanno combinato. Ma non c’è posto per un nuovo fascismo, mentre sarà assai probabile una diversa forma di autoritarismo che seppellirà l’idiozia democratica così come si è evoluta da qualche decennio ad oggi. Il tutto in un discreto parallelismo con quel che accadde a Socrate, dopo il fervente sostegno al sistema democratico, quando, visti gli stalli che dominavano molti aspetti della vita sociale, pensò che fosse più salutare per il popolo ateniese tornare ad un sistema aristocratico.
    Sull’avvento del fascismo non ho bisogno di navigare attraverso la cultura per apprendere qualcosa. Mi furono sufficienti i racconti che faceva mio padre quando descriveva quel che aveva visto da giovanotto in una rossa città toscana. Tutto era considerato incerto a causa delle agitazioni rosse, che erano manifestazioni di violenza più becera che rischiosa per l’incolumità dei cittadini ma che arrecavano molti danni alla collettività. Contro queste manifestazioni si organizzarono dei gruppi meno numerosi ma assai più decisi a fare fisicamente del male agli oppositori. Questa violenza mirata ebbe la meglio sull’altra violenza più diffusa ma meno cattiva. Possiamo tranquillamente dire che oggi non esistono analogie con quei tempi lontani. Se si vogliono identificare alcune situazioni che possano ricondurre a ribaltoni del sistema politico, occorre guardare cosa stia minando la sicurezza dei cittadini. Scopriamo che un problema è preponderante: i clandestini salvati e fuori controllo nell’intero paese sono così numerosi da costituire di per sé una grave minaccia per la sicurezza pubblica. La polizia è numericamente inconsistente per arginarli, le leggi che abbiamo sono commisurate ad un popolo ordinato, sotto controllo, dedito ai propri doveri dettati dalla cultura e dalla tradizione, e più o meno timoroso delle conseguenze alle quali espone la mancata osservanza delle regole. In questo humus della nostra società, chi è venuto per arricchirsi indebitamente, oppure chi scopra come sia semplice da noi far la bella vita con lo spaccio della droga, coi furti, con rapine, coi mille rivoli di violenza ispirati dalla diversa cultura, religione e dalla caduta del controllo interpersonale caratteristico dell’ambiente originario, avrà un criminale successo. Le autorità che ci governano si fanno un vanto dei salvataggi e dell’ospitalità concessa ai clandestini. Beoti! Sembra che l’unica preoccupazione sia divenuta quella d’evitare un clamoroso attentato, di cui da tempo stanno mettendo in piedi tutte le necessarie condizioni preliminari. Ma è sbagliato pensare che un grave attentato dalle molte vittime sia più disgregante per la nostra società dello stillicidio di reati, violenze, abusi, disordini e dilagante insicurezza, ogni giorno diffuso dai vari media. La svolta autoritaria non potrà avvenire attraverso oppositori politici dedicati alla violenza. E’ assai più probabile che segua un percorso democratico e legale. Indipendentemente dalla graduazione di colore dei prossimi governi, i responsabili finiranno col prendere coscienza dell’impossibile convivenza civile in queste condizioni. Chi ci governa comincerà a chiedere la collaborazione dei cittadini per l’immediata segnalazione alla polizia dei casi di evidente reato o disordine che dovessero vedere. Poi potrebbe essere chiesto ai cittadini di dare una mano a porvi rimedio, come meglio possono. Di fronte alle giustificate esitazione di chi temesse gli eccessi della magistratura, potrebbe prendere avvio lo smantellamento delle leggi che hanno portato questo paese all’incredibile condizione di paralisi, lassismo ed incertezza. Così, gradualmente, con polizia e cittadini non più imbrigliati da leggi e garanzie assurde, e col risorgere del sentimento civico, il paese realizzerebbe la sua svolta autoritaria. Autoritaria sì, ma anche democratica, completamente diversa dal percorso delle origini del fascismo, dove determinanti furono le squadracce di chi aveva visto la morte in faccia sui campi di battaglia. Al contrario, la nuova convivenza civile verrebbe instaurata da chi sapesse agire, nella nuova e sana concezione legislativa, contro le squadracce di delinquenti adulti o minorenni che oggi riempiono clandestinamente l’Italia a causa della colpevole imbecillità di chi ci ha governati.
    Mario

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