VIOLENZA ORGANIZZATA

E’ tornata la violenza. Organizzata, perché quella diffusa è ben presente nella vita quotidiana. E la subiscono certamente anche le migliaia di giovani disoccupati, emarginati, senza futuro.
Ma la violenza organizzata è un’altra cosa, l’abbiamo visto ieri a Roma, Milano, Torino e altre città. E’ quel fenomeno che all’improvviso e simultaneamente trasforma cortei di studenti in dimostrazioni di guerriglia. Con danni devastazioni e feriti.
Sono gruppi infiltrati, dicono gli ipocriti e ripetono gli ingenui. Ma non è vero. Ci si può infiltrare in un corteo, ma non in tutta Italia contemporaneamente.
E poi gli studenti sanno benissimo che a un certo punto dovranno cedere il passo e la testa del corteo ai gruppi organizzati per menare le mani. Sono giovani, non stupidi. Quelli che non sono d’accordo non vanno ai cortei in certi giorni, oppure vanno via appena si accorgono dei primi traffici dentro il corteo.

Dunque, dobbiamo prendere atto che di nuovo in Italia la violenza spontanea si salda con quella organizzata, trova in essa una rappresentanza e uno sfogo. Ed esistono gruppi sparsi in tutto il territorio in grado di concordare ed attuare un’azione violenta estesa e simultanea.

Ora chiediamoci: che fare? E’ solo un problema di polizia in piazza? Lo è prima di tutto, ma non basta. Anzi aggrava tutto arrivare allo scontro fisico, ai feriti, all’odio alle ritorsioni.
Se esistono organizzazioni violente, vanno individuate bene.

Il problema esiste in tutto il mondo, basta pensare alle grandi rivolte di Londra e di Parigi.
In altri paesi, però, il rapporto tra violenza degli scontri e numero di fermati e arrestati è direttamente proporzionale.
Da noi, si ferma e si arresta pochissimo. Piuttosto, si picchia alla rinfusa, meglio se su soggetti spaventati e in fuga. Fermare i gruppi organizzati significa identificare e scoraggiare. Invece, basta osservare Torino e si scopre che il nucleo duro di tutte le manifestazioni è sempre lo stesso che da anni agisce anche in Val di Susa.
E’ sciocco parlare di infiltrati. Se non si contrastano i gruppi organizzati, la stessa libertà di tutti di manifestare viene messa a rischio.

28 risposte a “VIOLENZA ORGANIZZATA

  1. Perchè non occuparsi prima della causa di tanta incazzatura? Gruppi violenti organizzati trovano terreno fertile in giovani che piangono se guardano al futuro, in quarantenni esauriti che hanno paura di non riuscire a mantenere la famiglia, in quasi pensionati che si chiedono se per mangiare dovranno andare alla mensa della Caritas. Preoccuparsi è giusto, ma non solo di questa violenza. Straccio, dovresti sapere che dopo le manifestazioni, purtroppo, è molto facile ritrovarsi qualcuno con una P38 in mano, qualcuno che non sa neanche come l’ha avuta, che non sa usarla, ma che un giorno scoprirà di essere stato usato…e che forse rinnegherà tutto anche la pacifica manifestazione perchè tanto non è servito a nulla.

  2. Vorrei vedere te se avessi perso il posto di lavoro perchè il tuo datore di lavoro non riesce piu’ ad andare avanti, oppure hai una madre o una nonna che ha lavorato per 40 anni con 350 euro di pensione o sei costretto a lavorare nelle scuole o negli ospedali in condizioni pesanti. I giovani che hanno menato? Sono solo l’italia che ne ha piene le scatole, gli anziani e i bambini non hanno le forze per ribellarsi, e lo fanno i giovani. Poi gli schiavetti blu, prendono a manganellate chi gli capita sotto tiro perchè sono addestrati ad ascoltare il padrone, e ne vanno di mezzo donne e bambini. Negli stadi molto spesso i disordini sono causati dalle forze dell’ordine che caricano e manganellano.

    L’italia e’ un paese non di diritto, le manifestazioni non servono a nulla, un politico una volta che ricopre un ruolo puo’ fare quello che vuole e nessuno gli puo’ dire nulla, le manifestazioni devono essere autorizzate dal prefetto quando in italia esisteva il diritto di protestare. Noi dobbiamo solo pagare i danni che hanno fatto e fanno chi si prende le pensioni d’oro senza averne diritto mentre quei pochi che lavorano devono lavorare fino a 70 anni(i giovani quando vanno a lavorare????) farsi una famiglia e’ impossibile, poi una che ha i figli sistemati e guadagnano milioni ci viene a dire che non dobbiamo essere chosy? Monti che e’ coartefice della crisi economico-finanziaria e’ stato chiamato a governare il nostro paese da uno che non ha mai lavorato e vive con uno stipendio mensile(autoriconosciuto) da 50 mila euro al mese quando quelli della sua eta’ che hanno fatto la guerra ed hanno lavorato per tutta la vita sono costretti a vivere con 250-300 euro mensili. Siamo a un passo dalla guerra civile!!!

  3. Bravo dott.Liguori l’ha propio detto:da noi si ferma o si arresta pochissimo!……………invece in altri paesi c’è una giustizia certa che isola i violenti e li punisce in maniera idonea.Quì in italia nò,si è sempre lì a dire facciamo così facciamo cosà ma alla fine tutti a casa impuniti.

  4. Buongiorno Dott. Liguori,
    una cosa sconcertante secondo me è che l’attenzione è stata focalizzata sulle violenze ma non sul perché e sulle motivazioni di tali dimostrazioni. Chi ci governa (secondo me un gruppo di economisti che vogliono svenderci all’europa) non si porrà mai questo quesito. La loro volontà è ridurre l’economia del nostro paese ai minimi termini per poi cedere la nostra sovranità. Le persone ( spero ) se ne stanno accorgendo ed è giusto che scendano in piazza. I nostri nonni e bisnonni per questo paese sono morti. Non lo hanno fatto per una bandiera blu con delle stellette gialle ma per il tricolore. Non sono un francese, un tedesco o un portoghese. Io sono un ITALIANO e ne vado fiero. Se la violenza sarà necessaria per riprenderci il nostro paese allora la condivido. Non sarebbe una violenza gratuita.
    Grazie e buon lavoro

  5. ..nel momento in cui questi manifestanti vanno a sfilare con le armi e quant’altro per me non solo sarebbe giusto usare i manganelli ma io permetterei di usare alla polizia di usare la pistola. senza se e senza ma.

  6. Caro Liguori,hai ragione.Questi terroristi vanno fermati prima che agiscano.perchè andare con il casco ad una manifestazione “pacifica”é già di per se indice di volontà di violenxza.Occore con ugenza una legge che proibisca l’uso del casco o di qualunque travisamento in tutte le manuifestazioni pubbluche di cosidetta protesta.

  7. Spett.le sig. Liguori, credo che si arrivato il momento di smetterla con questi articoli che vanno contro il popolo. Se si arriva alla violenza non è perchè le persone hanno voglia di divertirsi. Le manifestazioni in tutta europa è sintomo di gente che non ce la fa più, viviamo in un paese che ci sta portando alla fame, dove poca gente corrotta e senza dignità sta riducendo in povertà un intero popolo. Mi rammarica continuare a leggere ancora che ci sono i gruppi organizzati etc. Cosa ha mai portato una manifestazione senza violenza? Escluso il movimento di Ghandi, non ricordo rivoluzioni fatte senza guerre…tipo quelle che avvengono in medio oriente…i nostri governanti non sono migliori degli altri in cui avvengono rivoluzioni, e se ancora adesso non si rendono conto della gravità economica e sociale in cui versa la popolazione ben preto si troveranno a fare i conti con la rabbia e la frustrazione di chi non può lavorare, non può avere una famiglia e non può pensare al proprio sostentamento…in che nazione siamo? In che europa viviamo? La polizia non dovrebbe occuparsi diella sicurezza nazionale? Ho grande stima nel lavoro svolto contro il traffico di droga, contro le rapine, contro tutto quello che può minare la sicurezza del cittadino…ma nell’era in cui ci troviamo non siamo noi povera gente ad essere una minaccia per il governo, ma l’esatto contrario…Ed oggi mi sa dire chi ha bisogno di protezione…un gruppo di governanti oppure il popolo in difficoltà? Anzichè andare a prendere a manganellate chi lotta per il diritto al lavoro, alla famiglia, alla vita con dignità, dovrebbero entrare in quei palazzi e chiedere spiegazioni, chiedere come mai loro vivono nel lusso e nello splendore mentre noi a stento racimoliamo un pezzo di pane! Chiedo scusa per la mia pessima espressione ma spero di aver spiegato bene il mio pensiero. Cordiali Saluti

  8. LA PURGA CI VUOLE !! OLIO DI RICINO A ONCE !!! POI VEDRETE CHE NON VANNO IN PIAZZA A SPACCARE TUTTO E SOPRATUTTO CONTRO I POLIZIOTTI , UNA COSA DELETERIA VEDERE FORZE DELL’ORDINE RICEVERE BASTONATE IN QUEL MODO ,UNA VERGOGNA !!!

  9. La vera violenza rganizzata e’ quella del governo Monti, un governo che abbiamo scelto noi, un governo imposto, che ci insulta ogni giorno, ci impoverisce, ci toglie la speranza, ci massacara.

  10. basterebbe che i fermati in queste manifestazioni, venissero processati per direttissima e condannati come terroristi, servirebbe da deterrente a chi volesse provocare tafferrugli e guerriglie urbane
    IL diritto di manifestazione è inviolabile, ma necessita urgentemente che qualcuno ponga fine alle manipolazioni sovversive, quindi condanne certe e più severe anche in questi casi

  11. Una semplice considerazione dopo aver letto l’articolo: diamo per scontato che quanto scritto sui gruppi organizzati sia la verità, essi esistono e da tempo diventano la prima linea d’attacco contro la polizia nelle manifestazioni. Deplorevole.
    A questo punto viene da chiedersi ma la polizia, tra una manifestazione e l’altra, visto che questi gruppi sono sempre presenti, perchè non li persegue, denunciandoli alla magistratura? Non credo sia difficile con le attuali tecnologie identificare questa gente, perche’ tra una manifestazione e l’altra non si provvede ad eliminare queste situazioni?
    Io non voglio pensare male, ma forse fa comodo avere queste situazioni? Tutto degena, la violenza copre ed oscura le ragioni di chi protesta e fa notizia solo la manganellata al manifestante o il poliziotto ferito e le motivazioni di quella che doveva essere una civile manifestazione dei diritti dei cittadini sono evaporate dalle notizie dei telegiornali e dei giornali.

  12. Sono 40 che si dice che questa violenza è organizzata e concordo.Sono i governi che non lo sono mai stati ed è per questo che in questi 40 anni le cose sono peggiorate.

  13. Buonasera.
    Dott. Liguori, mi permetto di contraddire il suo pensiero, questa rivolta studentesca che ha colpito
    numerose città Italiane, non è organizzata da professionisti della violenza.
    Sudenti male organizzati e per lo più molto giovani, che hanno cercato di sfondare il cordone delle
    forze dell’ordine, ovviamente sono stati sistematicamente bloccati.
    La mia paura è quella che prima o poi, flange di personaggi veramente preparati al terrorismo, si
    uniscano per formare gruppi finanziati e inseriti in gruppi terroristici molto attenti e organizzati, in
    modo tale che, la forza pubblica non sarà in grado di reprimere.
    Come sappiamo tutti, i tagli operati alle forze dell’ordine sono stati negli ultimi anni, molto consistenti e vediamo che devono operare con materiale vecchio e obsoleto.
    Ora mi chiedo, quando tornerà il terrorismo anni 60-70 (e sono sicuro che tornerà) come farà
    la polizia e i carabinieri a contrastare la nuova rivolta?
    Ho 54 anni e ricordo come fosse oggi, i continui attacchi al potere, oggi la musica è diversa.
    Ieri si lottava per chi doveva andare al potere, rossi contro neri, oggi la lotta è per la sopravvivenza, il popolo non ha più nulla, i frigoriferi sono sempre più vuoti e all’orizzonte non
    si vede una via d’uscita.
    Fermare una rivolta politica è una cosa, fermare una rivolta popolare è un’altra storia.
    Ormai siamo a un passo dalla guerra civile, i nostri politici devono capire che se ne devono
    andare.
    Se questo non succederà, saranno guai veramente seri.
    Saluti.

  14. dott. liguori , il punto di vista suo è pura distorsione della realtà,
    la manifestazione a un obbiettivo solo, dimostrare quanto non si è d’accordo con le inposizioni ,
    ovviamente più grande l’opposizione più grande sarà la rabbia con la quale inpegnarsi all’opposizione,sesempio: se a lei viene inposto di mettere la testa sotto terra per 10 minuti , sapendo che non riuscirà a sopravvivere , sicuramente ,non lo farà , ma le viene inposto e sè non lo farà dovrà pagare un amulta , allora, cosa decide , morire non è giusto ma nenanche pagare la multa , puo decidere di manifestare facendo capire a coloro i quali le inpongono quanto detto , ma non cambierebbe le sorti dell’imposizione , le scelte sono sempre due . forse e meglio ribellarsi, forse è l’unica soluzione , o forse no, ma solo chi ha ancora speranze che in italia e nel mondo esista ancora il mlibero arbitrio, la possibilità di non fare delle cose evidentemente ingiuste , può permettersi di criticare delle azioni che a parer mio sono le uniche percorribili.

  15. Un plauso all’onesta intellettuale del Dr. Liguori. Meglio di tanti (vedi MInistro Severino) che hanno pensato solo a vedere se i lacrimogeni degli scontri di Roma fossero partiti dal Ministero o meno. E’ palese che i gruppi organizzati sono quelli anche Della Val di Susa e che esista una sorta di rete tra i gruppi che hanno agito nelle varie citta’ dove si sono svolte le manifestazioni. Certo gli eccessi, per fortuna pochi, ci sono stati anche da parte delle forze dell’ordine ma prima di pensare a mettere un numero identificativo sui caschi degli agenti iniziamo a far rispettare la legge gia’ esistente. Piu’ precisamente mi riferisco al fattto di non poter sfilare travisati o armati di oggetti atti ad offendere tipo mazze o bastoni, scudi ecc. ecc.. Sarebbe altresi’ utile iniziare a perseguire ed identificare il maggior numero di tali facinorosi in modo tale da sapere da dove arrivano e fare cosi’ una maggiore azione deterrente. Molto meglio di dover manganellare ad ogni benedetta manifestazione. Anche i non violenti dovrebbero pero’ prendere le distanze fisiche dalla frange violente cosi’ da isolarsi e permettere meglio la loro individuazione. Con i disordini non passera’ mai alcun messaggio perche’ all’indomani si parlera’ solo delle violenze di una o dell’altra parte. Un cordiale saluto. Massimiliano dalla Sardegna

  16. Caro dott. Liguori, premetto che sono assolutamente contrario ad ogni forma di violenza, sono assolutamente con lei quindi quando dichiara che esistono dei gruppi violenti il cui fine nemmeno loro lo conoscono e vanno quindi fermati perchè danneggiano innanzitutto le vere, giuste e sacrosante proteste dei cittadini. Il nocciolo della questione credo però sia un altro. Come giustamente ci fa notare il suo “dirimpettaio” di blog, il dott. Giordano, assistiamo quotidianamente a quella che sta diventando una vera istigazione alla violenza ed all’odio verso le istituzioni perpetrataci dalle stesse istituzioni e dai politici tutti. Gli atteggiamenti di queste persone fanno venire il nervoso al più tranquillo di noi, ed il vedere che nulla e sottolineo nulla è stato fatto per eliminare questi iniqui e prepotenti abusi di potere che loro chiamano “diritti acquisiti” fa venire voglia a sempre più persone di sfogare la rabbia in modo sbagliato. Alle volte mi viene da pensare che questi gruppetti di violenti siano foraggiati da “interessi superiori” che hanno così la possibilità di stroncare ogni forma di pacifica e costituzionalmente garantita protesta sul nascere. Questo ci porterà inevitabilmente dopo la scomparsa del senso civico, la scomparsa del senso dello Stato e di qualsiasi forma di patriottismo, la scomparsa della giustizia,dell’etica e di qualsiasi forma di moralità, alla scomparsa della democrazia (che forse di fatto già non c’è più). Siamo così sicuri che questi gruppi (da combattere per carità), siano il vero problema da risolvere?

  17. parli proprio tu che la tua generazione ha vissuto bene senza problemi poteva comprarsi una casa mettere dei soldi da parte dove adesso invece non arrivi a fine mese ma perfavore non fare il solito bonista prova a metterti nei panni della gente che non ha da vivere o guadagna neanche 1000 euro al mese per capire cosa vuol dire vivere in questa nostra italia…..

    ti auguro buona giornata

  18. Egregio Liguori , lei si chiede che fare di fronte alla nascente violenza organizzata. Ma non si dà l’unica risposta possibile. E allora ci provo io. Che cos’è che sta scatenando questa violenza? Semplice. La disperazione. E che cosa ha originato questa disperazione? L’aumento della disoccupazione e non solo fra i giovani (i choosy) ma anche fra i padri e madri di famiglia: le fabbriche che chiudono e l’aumento delle tasse a livelli intollerabili stanno portando la gente alla fame. Inoltre la gente ha capito che se l’Italia è sull’orlo del precipizio non lo è per colpa della Germania bensì per una classe partitocratica corrotta, famelica e inetta. Sono oltre un milione e mezzo di … politicanti che vivono alle spalle del popolo: sono quasi 30 i miliardi che la partitocrazia si ingoia ogni anno, oltre ai 60 miliardi per corruzione. Mentre il Paese sprofonda nella disperazione i signori dei “Palazzi” non rinunciano a nessuno dei privilegi che si sono dati vivendo da nababbi alle nostre spalle. Manca qualche “onorevole” che dia il consiglio, avendo distrattamente saputo che il popolo ha fame: “mangino brioches”, per rinverdire gli eventi del ’89 (ma del XVIII° sec), o del ’17. Dunque dr Liguori, non occorrono più … manganelli (a 700 mila euro mese!!!), ma una classe politica semplicemente decente che gestisca la cosa pubblica con un minimo di etica e di capacità. Tipo gli anglosassoni (tanto per fare un esempio).

  19. E’ un problema di quantità. Il numero degli agenti che scendono in piazza, è totalmente insufficiente a contrastare efficacemente dimostranti armati di casco, spranghe di ferro e mazze da baseball, il cui numero è di gran lunga superiore a quello delle forze dell’ordine, come hanno sempre dimostrano le immagini viste in TV. I nostri agenti sono scarsamente equipaggiati e a loro va il plauso di accettare di partecipare coraggiosamente a scontri il cui esito, vista la differenza di forze in campo, li vede fortemente svantaggiati. Ho visto corpi di polizia esteri agire con idranti e lacrimogeni; in Italia, dopo che ad un poliziotto hanno spaccato il casco e la testa, c’è chi ha preteso il numero identificativo sulle divise degli agenti stessi. Vergognoso! Se un agente alza il manganello per difendersi da spranghe e bastoni, ecco che viene additato come violento. Sconcertante! Impossibile fare arresti in queste condizioni.

  20. Caro direttore, con tutto il rispetto, io proprio non riesco a capirla. Di cosa parla? Ancora una volta Le faccio i complimenti e poi La devo contraddire. Da quello che Lei scrive è come se fosse Lei l’infiltrato di turno ad ogni manifestazione (??). I cittadini (non lo dimentichi), stanchi, stufi, “assuefatti” da l’ennesimo sopruso, disgustati da tutto e tutti (stampa compresa) organizzati, tra di loro, e non, scendono in piazza dimostrando il loro dissenso. Se facesse “un giretto” sulla rete, si accorgerebbe che l’Italia è l’unico Paese che si limita ad osservare. Dalla Spagna, all’Irlanda, alla Grecia, agli “occupy Wall Steet” tutti ci siamo accorti che ormai questo mondo è in mano a poche persone che decidono la nostra quotidiana vita. Giustamente, anche quì, finalmente direi, qualcuno riesce a manifestare il proprio dissenso….e Lei non trova meglio da fare che vivisezionare tutto ciò. Prenda esempio dal suo collega Giordano; almeno i suoi, di articoli, stanno dalla parte dei cittadini, cioè dalla nostra. Ma Lei, caro direttore, da che parte stà?

  21. da premettere che io sono un pacifista come fermeremo i politici che ormai hanno il potere assoluto e ci girano e ci voltano come vogliono loro ce una soluzione forse solo Dio potrà liberarci

  22. sinceramente non capisco perchè mette in antitesi infiltrati e organizzati… certamente si tratta di un’infiltrazione organizzata ma le dinamiche sono molto complesse e una semplice osservazione degli incidenti non basta per spiegarle… per il resto sono daccordo

  23. Leggete pure e capirete di cosa è capace la Burocrazia di questo Paese!
    “Mi hanno licenziato dall’Agenzia delle Entrate e vi spiego perché”
    Buongiorno, sono Domenico Tortora, di anni 63, nato a Bari ed ex funzionario del Ministero delle Finanze e successivamemente dell’Agenzia delle Entrate, a far data dal 1978.
    Sono stato incastrato, mi hanno fatto perdere il lavoro per un motivo che non esisteva. Hanno sostenuto che fossi socio di una società che non è mai esistita per dimostrare l’incompatibilità con il mio ruolo di incarico dirigenziale. E questo solo perché mia moglie ha un piccolo centro di “elaborazione dati”, circostanza questa già nota all’A.F. da moltissimi anni in quanto da me personalmente informata e per la quale aveva già subito due indagini ispettive negli anni tra il 1999 ed il 2002, entrambe regolarmente archiviate per insussistenza. Ho sofferto davvero molto. E’ solo per pura fortuna che adesso io non viva sotto un ponte, anche se mi hanno rovinato irrimediabilmente la vita.
    Mi auguro solo che la Giustizia Divina arrivi lì dove l’essere umano non può.

    IL MIO RACCONTO
    “Sono stato assunto dal Ministero delle Finanze nel 1978 in qualità di funzionario. Ho svolto per 31 anni il mio dovere con dedizione totale e la cosa mi è sempre stata riconosciuta fino a quello che è purtroppo successo la sera del 25 novembre 2008. Quel giorno la Guardia di Finanza è arrivata nel centro contabile intestato a mia moglie, in attività fin dal lontano l novembre 1991, per una verifica. Dopo quasi cinque ore di ispezioni non hanno trovato nulla. A maggio del 2009, però, mi contestano di fare parte di una “società di fatto” composta da cinque persone, che esisterebbe al posto della Sas di cui mia moglie è socia”. Geniale invenzione studiata a tavolino solo per farmi del male, le carte parlano chiaro e lo stesso CTU nominato dalla Commissione Tributaria palesa notevolissimi dubbi sia sulla mia partecipazione che sulla logicità dei conteggi astronomici proposti dalla G. di F. e condivisi acriticamente (sic!) dall’Ufficio.
    “Come ricavi societari vengono considerate le note trovate su un brogliaccio della Sas, usato per condurre i conti. Mi coprono di avvisi di accertamento per decine di migliaia di euro, non mi concedono alcuna sospensione della riscossione pur ricorrendone i presupposti.. la malvagità non conosce limiti.
    A quel punto divento incompatibile con il mio lavoro all’Agenzia delle Entrate. Infatti, essendo anche iscritto al registro dei revisori contabili (ma in posizione da statale) potevo lavorare solo per enti pubblici o per società con compito di sindaco o di revisore, ma tutto ciò non è mai successo ed è rimasto assolutamente indimostrato. Peccato che quella “presunta società di fatto” non è mai esistita. Si badi bene che ho sempre e più volte segnalato, in forma scritta, che mia moglie era socio accomandatario del predetto centro di “elaborazione dati” in un ufficio di appena 48 mq!. Senza contare che per me sarebbe stato impossibile svolgere un altro lavoro, dato che dal 10 maggio 2004 fino al 24 giugno 2009 ho lavorato per 61 mesi e mezzo presso l’Ufficio di Brindisi. Abitando a Bari, uscivo di casa alle sei e mezza del mattino e tornavo a casa alle sette e mezzo di sera. Sì, passavo spesso e volentieri a prendere mia moglie dal suo ufficio ma è impossibile che possa aver svolto una qualche attività. Si noti ancora che dal gennaio 1994 al 24 giugno 2009, giorno in cui ho ricevuto una lettera di contestazione, per circa 16 anni non ho mai usufruito di un giorno di assenza diverso dalle ferie, come attestato dalla stessa Direzione Regionale della Puglia”.
    Per quale motivo qualcuno avrebbe dovuto avercela con me? Cosa avrò mai fatto di male? Avrò dato fastidio a qualcuno, visto che spesso ho contestato, ma sempre costruttivamente, tutto ciò che non funzionava o avrebbe potuto funzionare meglio”. Risultato: “A settembre 2009 vengo licenziato per non aver rimosso la causa di incompatibilità. Ma come facevo a rimuoverla se non esisteva? Come avrei mai potuto cessare una Partita IVA mai attivata e come sarei potuto recedere da una società se questa società è una fantasia, un costrutto artificioso di qualche mente malata? E da una fantasia non si può recedere, nessun Notaio ha potuto o voluto redigere l’atto di recesso”.
    Ho preferito, sia pure con enorme sacrificio, chiudere il contenzioso fiscale nato dalla vicenda “per non lasciare questo fastidio agli eredi”. Ora sono in attesa del giudizio di un giudice del lavoro. Nel frattempo, non sono riuscito a creare una nuova attività. Dopo due anni avrei potuto cominciare l’esercizio di una nuova attività, ma un geniale Funzionario dell’Agenzia delle Entrate della Puglia mi ha confezionato un parere sfavorevole basandosi a sua volta su un parere firmato da un fantomatico Comitato Ministeriale istituito nel 1958 che esclude da questa opportunità chi è stato intacccato da un procedimento disciplinare, ponendo a base un Regio Decreto di stampo fascista. Si badi bene, un Comitato che avrebbe lavorato senza lasciare traccia alcuna! Infatti non è rintracciabile presso alcuna Biblioteca una straccio di scritto…però a me si applica, così sostiene l’alto dirigente (incaricato) dell’Agenzia delle Entrate, a cui ho chiesto su quale Gazzetta Ufficiale o Circolare fosse stato mai pubblicato. Solo una firma a stampatello F.to TREMELLONI.
    E ci meravigliamo che si applichi ancora il Codice ROCCO dopo 82 anni
    per il resto: SILENZIO ASSOLUTO.. spero di VERGOGNA.
    Concludo: “Alla fine di tutta questa storia io sono sempre senza lavoro. L’unica cosa che mi ha salvato è stata che il 14 settembre 2009, il giorno in cui sono stato licenziato, avevo i requisiti per la pensione. Altrimenti a quest’ora sarei finito sotto un ponte grazie alle tante buone persone”. Ecco come si distrugge una persona semplicemente onesta, violando con spregio ogni regola pur di emergere e far carriera.
    E poi, se avessi avuto la coscienza sporca, di certo nel corso delle indagini che sono durate del 25/11/2008 al 29/5/2009, mi sarei dimesso per non correre rischi.
    Ed ancora: come mai l’Agenzia delle Entrate, pur informata fin dall’inizio delle indagini in corso ha legittimamente accettato che io continuassi a ricoprire per oltre 6 (sei) mesi il delicato incarico di Capo Area Controllo?

    Però subito dopo, il 3 ottobre 2009, a distanza di appena 19 giorni dall’ingiusto, arbitrario e delittuoso licenziamento, sono stato colto da “infarto al miocardio”.. troppo il dolore.
    Ma di me non si è interessato e non si interessa nessuno!
    E lo stesso dott. Befera mi ha revocato l’incarico fiduciario di Dirigente presso l’Ufficio Locale di Brindisi solo sulla base di ipotesi e di presunzioni indimostrate, rabberciate nelle poche pagine di uno stralcio di verbale anche male articolato che la dott. Silvia GUARINO (Direttore Regionale della Puglia) gli fece pervenire a fronte di un P.V.C. di oltre 50 pagine e circa 200 allegati.
    MA NESSUNO LI HA MAI LETTI!
    In conclusione e solo per notizia mi preme sottolineare che non sono stato mai indagato per alcun reato contro la Pubblica Amministrazione quali, ad esempio, CORRUZIONE, CONCUSSIONE, PECULATO, MILLANTATO CREDITO, INTERESSE PRIVATO IN ATTI DI UFFICIO, ABUSO DI UFFICIO, ecc., eppure ho sempre ricevuto lodi e stima per il lavoro svolto con abnegazione ed onestà!
    Dopo aver dedicato onestamente 32 anni della mia vita all’Agenzia delle Entrate ed aver risollevato la pietosa situazione dell’Ufficio Locale di Brindisi, questi sono i risultati e le amare conclusioni:
    a) il licenziamento senza preavviso per una presunta partecipazione ad una inesistente società di fatto;
    b) la notifica di avvisi di accertamento per gli anni dal 2003 al 2008 per circa 400 mila euro;
    c) la denuncia alla Magistratura contabile per un presunto danno di circa 400 mila euro;
    d) un infarto al miocardio.
    Non basterà una vita per ripagarmi del male subito!
    Per questo auguro a tutti coloro che mi hanno fatto del male la mia MALEDIZIONE fino all’ultima generazione.
    Ecco il vero volto dell’Agenzia delle Entrate!
    E questa non è gratuita violenza!
    Contatti: Domenico Tortora mail: domenico.tortora1949@libero.it

  24. Non credere che siamo tutti degli csemi . non lo siamo. riguardo hai gruppi organizzati che tu citi pocanzi stai sbagliando di brutto ( di che cosa è formato il parlamento di santi ?) è inutile la tua risposta se tu fossi un uomo vero

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *