Sulla Giustizia torna il guerriero Pannella con i suoi referendum

Con 5 referendum sulla Giustizia, Pannella e i radicali tormnano al centro del dibattito. Adesso, tutti quelli preoccupati per la eccessiva autoreferenzialità della magistratura, si preparano a firmarli.Basta abusi della custodia cautelare preventiva; Abolizione dell’ergastolo; Responsabilità civile dei magistrati; Basta toghe fuori ruolo nei ministeri; Separazione delle carriere tra PM e giudicanti. Questi i cinque titoli dei referendum. Il dibattito è aperto

Cassazione o Crocifissione?

In Italia c’è libertà di opinione. E delle libere opinioni è giusto discutere. Superfluo discutere dei fatti; è un fatto che mai prima d’ora era stata usata una sim ile velocità nell’assegnazione alla Cassazione di un Processo chiuso l'( maggio scorso. E la Sessione Feriale si usa di solito per i casi con imputati detenuti o contro il rischio di scarcerazoioni di massa di bande di criminali organizzati. Per Berlusconi si usata un’interpretazione speciale della Giustizia. La Cassazione replica ; abbiamo solo applicato la Legge. Appunto. La Legge si applica per gli avversari e si interpreta per gli amici. In questo caso, la politica fa la differenza, perchè ogni giorno la Cassazione emette sentenze in prescrizione. Per il cittadino Berlusconi non c’è la stessa giustizia che per gli altri. Il fatto grave è che metà Italia da vent’anni si rifugia sotto le toghe e applaude. L’altra metà non riconosce legittimità ad una magistratura così sgangheratamente schierata.

i ministri trasparenti. E non solo loro. Il gigantesco Coming out italiano funzionera?

Dal 28 luglio, i ministri dovranno comunicare online i loro redditi. In modo dettagliato, fino all’ultima proprietà, come ha già fatto Enzo Moavero Milanesi. Chi non lo farà. eischia multe fino a 10000 Euro. Inizia cosi’ l’operazione trasparenza dei nostri governanti. Basteraà a spegnere la sete  di giustizia sociale, che vede sotto accusa i redditi dei politici. Penso di no. D’altra parte  i redditi dei ministri sono solo una piccolissima parte della trasparenza totale con cui le amministrazioni pubbliche sono tenute ad informare i cittadini di ogni passaggio di denaro pubblico. Dai dirigenti, ai funzionari, ai semplici consulenti esterni, tutti saranno tenuti al coming out sul reddito. L’operazione è stata voluta dal governo Monti e dal precedente ministro Patroni Griffi, ma sull’aèèlicvazione adesso dovrà vigilare il ministro D’Alia. La motivazione è certamente giusta e corrisponde ad una domanda popolare, gli effetti possono essere imprevisti: un paese che non ha più alcuna privacy, tra dichiarazioni spontanee, controlli dei conti in banca e intercettazioni telefoniche.

Vengono dal mare.E ne sono vittime. Ma non dimentichiamo i nostri dispersi in India

Si riaccende in India l’attenzione giudiziaria sui due Maro italiani. Qui da noi c’è prudfemnza e imbarazzo. I due soldati italiani sono vittime di una ricostruzione falsa e fantasiosa. Forse sono sewrviti a coprire le responsabilità di una nave greca. E gli indiani fingono di non sapere perchè intanto hanno due capri espiatori e un Paese importante al guinzaglio. Toni Capuozzo denuncia da settimane. Oggi riproponiamo la sua verità, mentre ò’inviato speciale De Mistura riparte per l’India. Ma non dimentichiamo le migliaia di persone che hanno affrontato il mare Mediterraneo per arrivare nel nostro Paese ed hanno perso la vita. Papa Francesco ci ha ammonito a non dimenticarli.

Aziende sottocapitalizzate? Fatele quotare alla Magistratura: se fanno come con la Mondadori, la Borsa vola

Ricordate le sentenze sul Lodo Mondadori? La vicenda è ancora aperta, si aspetta il pronunciamento finale della Cassazione . Ma la sentenza di appello è già qualcosa che lasscia a bocca aperta . La Magistratura ha valutato in 564 milioni di euro il risarcimento assegnato a Caelo De Benedetti per la parte che fu assegnata a Fininvest dal Tribunale di Roma. Avete capito bene? 564 milioni è più del doppio del valore della Mondadori. Ancora peggio: equivale a % volte i 105 milioni di Euro, valore delle azioni realmente possedute da Fininvest. Che si possa pagare un danno 5 volte superiore al valore detenuto dalla maggioranza di un’azienda quotata in Borsa è una follia della Magistratura italiana difficile da spiegare in qualsiasi altra parte del mondo. Ma la vicenda è anche più misteriosa, perchè De Benedetti sollevò il primo ricorso giudiziario molti anni dopo l’accordo di spartizione raggiunto con Fininvest nel 1991. Allora De Benedetti ottenne la maggioranza del Gruppo Espresso, che deteneva la ,aggioranza della Repubblica e dei quotidiani Finegil e la Cartiera di Ascoli. Praticamente tutta la parte quotidiani della Grande Mondadori, che alla Fininvest venne proibito di detenere per la contemporanea proprieta della televisione. Alla conclusione di quell’accordo, De Benedetti si dichiarò molto soddisfatto e tenne una conferenza stampa per comunicarlo. Abbiamo trasmesso quelle sue parole e le riproponiamo, per spiegare una vicenda che ha visto, anni dopo, una vicenda giudiziaria sostenuta presso la Magistratura dalla potente lobby Espresso- Repubblica. Resta la domanda: ma quanto vale realmente la Mondadori. E in quale paese vivono i giudici che hanno determinato il risarcimento. Noi crediamo che vivano nello stesso paese dei 15 giudici della Corte Costituzionale che hanno invalidato il decreto che aboliva le Province.

i continui rinvii, rendono necessaria qualche poltrona in più in sala d’attesa

Il Governo incassa un buon risultato in Europa e diefinisce nel vertice di maggioranza un calendario molto fitto di impegni entro la fine di Luglio. Ma le cose più importanti finora le ha rinviate. Rinvio per una soluzione finale dell’Imu e dell’Iva. Ingorgo di scadenze economiche a fine anno . Il rischio è di affogare a novembre, dopo aver respirato ad agosto, mese meno importante sul fronte dell’economia. Rinvio perfino per la nomina di Daniela Santanchè al posto di Maurizio Lupi alla Vicepresidenza della Camera. Con motivazioni debolissime da parte del PD, ma anche da parte del Pdl, che maschera un possibile dissenso. Questi nodi vanno sciolti, perchè questa maggioranza ha un senso soltanto se decide. Per rinviare, non serve far convivere Lupi e Agnelli. E per Lupi intendo Maurizio, ministro dello Sviluppo .

Piccioni e Pitonesse. La Fattoria degli Animali

Dice Matteo Renzi ai suoi compagni di partito: ” Non farete con me il tiro al piccione”. Dice Daniela Santanchè, dopo il rinvio della sua elezione a vicepresidente della Camera: Non sono un falco, piuttosto una pitonessa” La Politica diventa improvvisamente la Fattoria degli Animali, senza nessuna relazione Con Orwell. O forse sì, perchè tra tanti animali tutti uguali, si è liberi di pensare che quelli diversi da tutti gli altri, quelli veramente potenti restano solo i magistrati. In realtà, sembra vcancellata la memoria di quel discorso del Presidente Napolitano del “3 Aprile scorso. Quel clima drammatico che portò alla ricandidatura del Presidente e alla formazione del Governo di coalizione sembra perso nella memoria dei partiti. Nel Pd è ricominciata la routine dei massacri interni. Nel Pdl, le divisioni all’ombra di Berlusconi. Perfino Grillo parla come se non si fosse impantanato con tutti i suoi voti e i suoi eletti. Forse Giorgio deve tornare giù dal Colle e ripetere la formula che tiene insieme Governo e Parlamento. “Non c’è alternativa possibile”

Vorrei essere intercettetato sempre e soltanto dagli USA

Italia spudorata. Abbiamo il coraggio di denunciare lo “scandalo” delle intercettazioni Usa sui Paesi Alleati, compreso il nostro. Come tutti sanno, dal dopoguerra ad oggi la sicurezza internazionale è stata appaltata agli Stati Uniti, soprattutto quella dell’area Nato. E’ una questione di risorse economiche e tecnologiche nel Bilancio della Difesa . Da 70 anni gli americani spendono e rischiano per tutti. L’11 settembre 2001 è scattato un allarme mondiale , esclusi i paesi arabi che non hanno neppure mostrato l’attentato alle due Torri. In questi 12 anni, poi, miliardi di informazioni sono circolate spontaneamente e vorticosamente sui social network e gli americani sono gli unici a possedere una tecnologia adatta al controllo. Ma oggi il problema è soprattutto un altro : gli Usa ascoltano, controllano, archiviano e tacciono. In funzione antiterrorismo. In Italia c’è il Carnevale e la macelleria delle intercettazioni. Tutti spiano e intercettano, autorizzati e perfino non autorizzati. Controllano carabinieri, Polizia, Finanza, perfino Vigili Urbani ( a Potenza con Woodcok ). A scopo di indagini , dicono. Però tutto finisce sui giornali e su tutti i mezzi di comunicazione ben prima che gli indagati finiscano a giudizio o si celebrino i processi. Soprattutto, vengono divulgate centinaia di notizie ininfluenti per le indagini. Un gossip feroce, a spese dello Stato, ai anni dei cittadini. Centinaia di persone vengono rovinate. umiliate oggni giorno per la soddisfazione di chi divulga e pubblica le intercettazioni. L’ultimo caso è quello del calciatore Miccoli. Per telefono ha detto una frase schifosa su Falcone ad un amico malavitoso. Errore gravissimo, ma perchè è stata diffusa quella intercettazione, inutile per le indagini. Miccoli è stato costretto ad un penoso autodafè pubblico. Un uomo distrutto per nulla. Altro che Snowden. Il Fatto di ogg è la sintesi perfetta della situazione: a pagina 14 il titolo recita America spiona,in prima pagina pubblica il contenuto di un’intercettazione di Monsignor Scarano. A indagine ancora in corso. Fate voi la sintesi. La mia è semplice: se devo essere intercettato, preferisco che siano sempre e soltanto gli Usa a farlo. Almeno i miei fatti privati restano tali. A mano di non essere un terrorista.

Ma serve davvero una banca alla Chiesa?

A giudicare dai guai che arrivano dalla gestione dello Ior, è lecito chiedersi se davvero la Chiesa ha bisogno di una banca propria. Il direttore generale dello Ior, intervistato da Fabio Marchese Ragona ( potete leggere sul suo blog l’intervista integrale) ha risposto a questa domanda che con una banca la Chiesa difende la propria indipendenza economica ed evita di finire in mano ad altri poteri finanziari. Ma , come si è visto in questi anni, il rischio si ripropone all’interno quando i potentati fanno il loro comodo con lo Ior. Il problema è talmente grave che Papa Francesco per la prima volta nella storia ha deciso di collaborare con l’autorità giudiziaria , senza invocare le prerogative previste dal Concordato. L’arresto di Nunzio Scarano è il segnale che la stessa Chiesa vuole fare pulizia all’interno dello Ior. Però, finire nel tritacarne della giustizia italiana equivale alla certezza di finire nel circo mediatico, per alimentare scandali veri e verosimili, per la gioia e il portafoglio di editori e autori spregiudicati.