Una risposta a “La palude

  1. Sig. LIGUORI, buongiorno ! A Firenze si parla molto del trattamento (apparentemente scorretto) che il Primo Ministro dott. Matteo Renzi (o, come dicevan tutti “Renzi”… mi scusi la parafrasi manzoniana) avrebbe riservato al Suo Amico EUGENIO GIANI. Pare Gli abbia fatto rinunciare alle Primarie a Sindaco con la promessa (poi bellamente disattesa) di un sicurissimo posto al Governo.

    Dott. Liguori, La saluto rispettosamente e Le allego un articolo de “La Nazione” di Firenze, 1 marzo 2014 (Paolo Mazzanti 339-8996659).

    “UNO schiaffo. L’esclusione dalla lista dei sottosegretari è stata per Eugenio Giani la più amara delle sorprese. Eppure era dato per certo fino all’ultimo minuto, anche perchè quel posto nella squadra romana Giani pensava di averlo già pagato carissimo: con la rinuncia a correre alle primarie del Pd per la scelta del prossimo candidato sindaco del centrosinistra. Il sogno della sua vita. Sul punto però Renzi, solo una decina di giorni fa a Firenze per partecipare al suo ultimo consiglio comunale, era stato molto chiaro: meglio non spaccare il compatto fronte renziano che, per sua scelta, avrebbe dovuto compattarsi intorno a Dario Nardella il vicesindaco fatto rientrare da Roma proprio per poter poi correre come candidato sindaco e, presumibilmente, essere il suo successore nella stanza di Clemente VII. Vista la situazione, però, il presidente uscente del consiglio comunale e consigliere regionale Eugenio Giani, classe 1959, non aveva davanti molte alternative. Così, rispettando la disciplina di squadra, si è dichiarato «a disposizione dell’allenatore».

    NEI GIORNI successivi però, incalzato dai giornalisti e dai tanti amici che lo avrebbero voluto veder correre alle primarie si era lasciato sfuggire qualche frase di troppo traducendo il «farai parte della mia squadra romana» che Renzi gli avrebbe promesso con un ruolo preciso: sottosegretario.
    Ieri l’entourage renziano più vicino al premier si è affrettato a precisare che Renzi non avrebbe mai in realtà parlato di un ruolo preciso. Il dato di fatto è che ieri da Roma Giani non ha ricevuto nemmeno una telefonata, nè una spiegazione ufficiale, nè un accenno di scuse per un’operazione che, evidentemente, non era stata condotta in porto. Solo un sms (ma non dal premier): con un generico invito ad aspettare con serenità i prossimi giorni: «Fidati…».

    Stavolta i rumors romani del partito parlano di un possibile incarico di consigliere/consulente della presidenza del consiglio per lo sport.
    Ieri Giani, visibilmente provato dalla delusione si è prima riunito con i suoi fedelissimi per valutare il da farsi, e non ha mai risposto al cellulare. Il futuro prossimo venturo di uno dei personaggi più noti della scena politica fiorentina non è poi così semplice da decidere. Ardua, a questo punto, la possibilità di partecipare alle primarie del Pd. Difficile spiegare agli elettori di aver scelto Roma e di aver poi ripiegato su Firenze, più che mai quando il forte candidato avversario, Dario Nardella ha appena fatto l’operazione oppposta: ha rinunciato al suo posto in Parlamento per correre ‘senza paracadute’ e impegnarsi su Firenze.

    Nemmeno ai renziani il ‘caso’ Giani è piaciuto. Era già in fondo abbastanza imbarazzante l’idea che Renzi, il sostenitore delle primarie ad ogni costo e del confronto democratico avesse deciso di ‘designare’ un successore, sgombrando il campo per lui dai due avversari più temibili: Eugenio Giani, appunto, e Stefania Saccardi improvvisamente scelta per diventare il numero due della giunta di Enrico Rossi in Regione ‘rimpastata’ in vista dell’ultimo anno di legislatura. Ora il nuovo colpo di scena. I più severi imputano la decisione di Renzi di escluderlo dalla lista con le troppe dichiarazioni che Giani avrebbe rilasciato in questi ultimi giorni alla stampa. Spiegazione debole, ma possibile.”

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