3 risposte a “Poveri o poveracci?

  1. EGREGIO PAOLO LIGUORIA
    ABITO IN QUESTO MOMENTO IN CORSICA DOVE A PARTE LA MIA OCCUPAZIONE PROFESSIONALE SPECIE IN QUESTO MOMENTO NON CI SONO MOLTISSIME DISTRAZIONI. LA TV E’ UN MODO DI PASSARE IL TEMPO SPECIE SE CI INTERESSA DI SEGUIRE I FATTI CHE ACCADONO IN ITALIA ANCHE PER SAPERE COSA E QUALE AMBIENTE RITROVERO AL MIO RITORNO.
    IN QUESTO MOMENTO TUTTI PARLANO DELPROBLEMA DEGLI EMIGRATI E DELLE PERIFERIE DOVE SONO STATI ACCOLTI. PERIFERIE DOVE M IMMAGINO DEBBANO VIVERE ACCANTO A CITTADINI ITALIANI RISPETTANDO AMBIENTE E REGOLE CHE QUESTI SONO ABITUATI ED EDUCATI A VIVERE.
    QUI IN CORSICA CI SONO MOLTE COMUNITA’ ARABE , PORTOGHESI, ALBANESI E RUMENE CHE QUI LAVORANO, CON CUI HO RAPPORTI DI CARATTERE PROFESSONALE . EBBENE TUTTE QUESTE COMUNITA’ VIVONO IN AMBIENTI SEPARATI PERCHE LA PROMISCUITA’ PORTA A CONFLITTI E INSOPPORTAZONE. E’ DEL TUTTO LOGCO E DIREI LAPALISSIANO CHE DIVIDERE UNO STABILE CON FAMGLIE DI NEGRI O D ARABI E’ UN ESPERIENZA CHE IMPONE RINUNCE E SOPPORTAZIONE. LE ABITUDINI LA CULTURA L’ETICA SONO PROFONDAMENTE DIVERSE DALLE NOSTRE . HO DIVERSE CONOSCENZE TRA LA COMUNITA’ ARABA PER ESEMPIO , MA IL MODO DI GIUDICARE LE COSE E I COMPORTAMENTI NON SONO COME I NOSTRI . QUELLO CHE PER NOI E NERO PER LORO SPESSO E BIANCO E NON SI ARRIVERA’ MAI A TROVARE UN PUNTO D’INCONTRO . NON SI PUO RAGIONARE AVENDO PARAMETRI E UNITA DI MISURA COMPLETAMETE DIVERSE. IN ITALIA COME S PUO PRETENDERE CHE UN LOCALE SIA OBBLIGATO A SOPPORTARE ODORI, RUMORI, IGIENE ETC ETC CHE ARATTERIZZANO IL SUO VICINO “EMIGRATO”? COME SI PUO PENSARE DI DOVERGLI IMPORRE QUESTA QUALITA DI VITA CHE FORSE HA GUADAGNATO DOPO ANNI DI LAVORO? IO NON SONO RAZZISTA E RISPETTO TUTTI MA NON VEDO COME UNA MESCOLNZA COSI DIREI ILLOGICA NON SIA CONSIDERATA DA CHI DOVREBBE ORGANIZZARE LA PERMANENZA DI QUESTI EMIGRATI IN MODO RAZIONALE ED ACCOGLIENTE SENZA DAR ORIGINE A CONFLITTI INEVITABILI.

  2. Buonasera

    Per risolvere il problema rifugiati e immigrati basta che l’occidente oppure tutto il mondo fa una legge dove gli ambasciati in tutto il mondo assumono l’incarico di riconoscere il riffugiato e prendere l’incarico per il trasferimento , cosi l’italia risolve il problema frontiera , e anche una cosa democratica .
    Saluti

  3. Buongiorno,

    Vi trasmetto questo mio modesto pensiero peraltro condiviso da tante persone amici parenti e conoscenti, che Vi assicuro sono molti dopo oltre 39 anni di attività bancaria:
    nella speranza di contribuire alla salvaguardia di quello che rimane in merito ai valori ereditati dalle precedenti generazioni:
    Ricordo quando i commercianti puntando i piedi fecero continue serrate per non accettare i registratori di cassa; altri tempi …
    Oggi pagherebbero a caro prezzo negare il valore assunto dallo scontrino fiscale (non è uno spreco inutile di carta) che al momento rappresenta l’ unica loro difesa, e a proposito di incrocio/controllo sul territorio, chi spende deve strisciare il proprio codice fiscale (di persona fisica o giuridica);
    si otterrebbe maggiore trasparenza, lo stato sarebbe sicuro che la spesa affrontata per questa procedura innovativa produrrebbe sicuramente il risultato cercato
    (lotta all’evasione) e i contribuenti potrebbero dimostrare come e dove hanno speso il loro danaro riprendendo fiducia negli strumento che consentendo di recuperare quanto anticipatamente detratto dal sostituto d’imposta farebbe invertire la tendenza della propensione alla spesa:
    se non riprende la domanda di beni e/o servizi, ogni tentativo posto in essere per incentivare le imprese (sussidi, riduzione tasse sul lavoro e quanto altro) sarà nuovamente uno spreco di risorse che pagheranno tutti i contribuenti: l’imprenditore nonostante tutti gli incentivi non assume personale più o meno qualificato se non si verifica una concreta ripresa della domanda di quello che produce e/o intermedia e non ha la certezza di poter licenziare i lavativi e/o assenteisti ecc.
    Considero inutile spreco elargire solo a certe categorie “non capienti” senza verificare, con il supporto di dati reali, che le elargizioni finiscano effettivamente ai meritevoli; molti dei “non capienti” sono proprio quelli che non dichiarano il giusto.
    I romani ci hanno lasciato tra gli altri un insegnamento: “dividi et impera” poni gli interessi degli uni contro gli altri e governa tranquillamente e più facilmente.
    Se il buon proposito è quello di lasciare una eredità tangibile alle future generazioni, a mio avviso, non ci si può esimere da una profonda trasformazione che stabilisca un nuovo e più giusto equilibrio nell’attuale sistema fiscale e gestionale del patrimonio pubblico.
    I troppi centri di spesa completamente autonomi e scollegati dal contesto generale (una volta esisteva il Provveditorato Generale dello Stato che provvedeva come un buon padre di famiglia alle esigenze di tutto l’apparato burocratico . . . ) associati alla non efficiente presenza di controlli reali, tempestivi (in rete è possibile la massima velocità e trasparenza) e programmati hanno contribuito e spinto vari personaggi (a tutti noti per le recenti cronache) ad approfittarsi delle posizioni ricoperte ( . . . decreti attuativi mai emanati . . . – costi standard ? … )
    La mancanza di un sistema che fa emergere la reale capacità o incapacità di spesa dei singoli individui onde poter intervenire con i più opportuni strumenti rispettivamente di tassazione o di sussidio
    La mancanza di controlli incrociati tra le reali possibilità di “lavoro” e i soggetti che preferiscono prendere i sussidi della disoccupazione e arrangiarsi con lavori eseguiti in
    economia . . . . ; ufficialmente le ultime dichiarazioni dei media riportano crescente la percentuale di persone giovani e non che hanno perso fiducia nel sistema e non cercano più occupazione . . .
    Si parla spesso in quelle trasmissioni del grave problema degli esodati senza fare cenno alcuno sulle differenti realtà esistenti tra gli stessi (liquidazioni e buonuscite a volte molto squilibrate . . . )
    Non c’è più spazio e sopravvivenza per chiunque o per qualunque struttura pubblica o privata improduttiva (una volta il governo in carica chiuse definitivamente alcuni cosiddetti “ENTI INUTILI” , peccato si sia fermato sulla parte più bella ! ! ! . . . . .
    La realtà economica che stiamo subendo dipende anche da noi tutti; è arrivato il momento di chiedere uno strumento giusto ed adeguato che ci aiuti , nella consapevolezza di essere trattati come gli altri , a rinforzare la fiducia nelle Istituzioni.
    È da capire se togliendo lo scontrino fiscale lo Stato (inteso come Istituzioni) vuole colpire sempre gli stessi poveri contribuenti già sottoposti al “sostituto di imposta” oppure se, finalmente, con i nuovi dispositivi vuole effettivamente colpire l’evasione fiscale, il lavoro eseguito in nero, l’antiriciclaggio ecc. .
    Premesso che le tasse le devono pagare tutti in proporzione al proprio reddito credo necessario focalizzare l’attenzione su alcuni punti fondamentali ad oggi mancanti:
    – Bilancio familiare come bilancio aziendale;
    – Codice fiscale con tesserino identificativo magnetico per le aziende; le persone fisiche lo possiedono dalla nascita.
    – Obbligo nelle transazioni del tesserino fiscale; nei locali commerciali l’esercente è già identificato ed il cliente, persona fisica o giuridica, completa la transazione con il passaggio del suo tesserino; oltre allo scontrino fiscale corrente viene inviato all’agenzia delle entrate un record contenente -data-importo-chi paga-chi incassa-codice Ateco B.ltalia del settore merceologico dove è avvenuta la spesa- codice gratuità- ecc. ecc.
    Da quanto sopra si evince che solo chi è in possesso del tesserino fiscale può spendere .
    E’ pur vero che se da un lato quanto sopra farebbe emergere tutto, dall’altro si perderebbe un po’ di privacy (falso problema !!?): pagherebbe più tasse chi effettivamente guadagna e consentirebbe reali statistiche di come si muove il mercato; in definitiva è meglio avere le tasche trasparenti che farci entrare le mani del fisco per compensare chi non paga le giuste tasse ..
    – Il contribuente, persona fisica, deve essere messo in grado di poter dimostrare allo Stato (agenzia entrate) come ha speso e a chi ha trasmesso il suo potere d’acquisto (danaro), onde poter recuperare quanto trattenuto anticipatamente dal sostituto di imposta; le persone giuridiche hanno il loro bilancio.
    – Estratto fiscale come estratto contributivo: periodicamente i contribuenti riceverebbero l’estratto fiscale che permetterebbe, con lo scontrino, di spuntare le spese effettuate; a fronte di uno scontrino non evidente in estratto …. l’attività commerciale rischia la chiusura … ; ovviamente l’estratto conterrebbe anche tutte le entrate: stipendi, pensioni, rimborsi assicurativi, affitti, dividendi ecc.. Gli scontrini fino all’emissione dell’estratto fiscale sarebbero fondamentali.
    L’argomento è molto delicato e coinvolge a 360 gradi tutti i settori socio-economico-politico. E’ una autentico stravolgimento culturale e di costume .
    . . . il minore che spende con il tesserino che contiene il doppio codice: suo e del genitore (potere di acquisto), il turista che spende con un codice fiscale temporaneo straordinario ecc. ecc.
    Dall’entrata dell’Euro (con cambio a noi molto svantaggioso) ci si è accorti come molte realtà commerciali hanno contemporaneamente raddoppiato i prezzi dei prodotti: anche di quelli già presenti in magazzino !!??
    Il margine di proventi in nero accumulato in anni non è possibile aggredirlo, però si può cambiare strada …
    Le banche, le poste, le emittenti carte di credito, svolgerebbero un ruolo importante così come i provider e i gestori di acquisti on line, le assicurazioni non sono sostituti di imposta, ecc. ecc.
    Argomenti correlati molti: dai lavori domestici eseguiti in economia (senza fattura e senza garanzie) ai professionisti che non rilasciano la ricevuta, alla gratuità ed obbligatorietà dei bonifici per locazioni eseguiti esclusivamente 1/2 canale bancario o postale con indicazione dei dati catastali x incrociare le registrazioni dei contratti ecc. ecc.
    L’obbligatorietà di redigere l’anagrafe dei condomini, in capo agli amministratori di condominio, non ha prodotto il risultato sperato: trasparenza sugli affitti, occupanti in nero, mappatura di tutti gli immobili ecc. ecc.
    Mi auguro che con la stragrande quantità di dati (statici) trasmessi dal sistema bancario/postale la macchina fiscale non si inceppi. Speriamo bene.

    Sono sempre e comunque disponibile a qualsiasi dibattito e/o confronto sull’argomento.

    Non so se questo mio pensiero troverà la Vs. condivisione. Vi ringrazio comunque per il tempo dedicatomi.

    Distinti saluti.

    Sabatino Funari
    ————————————-
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