Liguori sulle dimissioni di Johnson: “Quando saremo abbastanza grandi per capire che la sua teoria sulla guerra è sbagliata?”

 

Porre fine alla guerra in Ucraina per contrastare la crisi economica che riguarda tutta l’Europa e avvalersi della figura del Papa per trovare una via d’uscita dallo stallo delle trattative. È questo il messaggio del direttore Paolo Liguori, che dallo studio di “Controcorrente” prova a fare il punto anche sulla politica interna, a partire dalle mosse del M5s: “Il mio amico e collega Piero Sansonetti mi ripete da mesi che Giuseppe Conte non esiste e ieri mi ha telefonato commentando “te l’avevo detto”. È andato da Draghi per presentare il suo programma, ma lo ha dimenticato – esordisce il direttore editoriale di Tgcom24 durante la puntata di giovedì 7 luglio, dove prova quindi ad allargare gli orizzonti – La gag non fa ridere gli italiani, personalmente mi sono distratto dalla politica italiana e ho iniziato a guardare di lato, dove euro e dollaro sono arrivati al pareggio. Non è un aspetto positivo per l’Europa, le nostre sanzioni ci stanno inguaiando, al contrario della Russia”.

 

Quindi la provocazione: “Putin è un dittatore orribile e possiamo pure rispondergli male, come abbiamo fatto negli ultimi tre mesi, ma pensate che Erdogan sia un sincero democratico? Draghi sei mesi fa gli ha detto che era un dittatore, mentre ora dice che è un nostro amico. Se questa è la politica realista, facciamola finita con questa guerra che sta mettendo in ginocchio tutti, a partire dagli ucraini”. Una teoria confermata, a suo parere dalla caduta di Boris Johnson, ritenuta “la punta di lancia, ancora più di Biden, di una teoria che diceva “più saremo feroci contro Putin, più il suo mondo si sgretolerà e sarà costretto ad andarsene”.

“Ora il suo partito lo ha mandato a casa, perciò quando saremo abbastanza grandi senza essere ideologici per capire che questa strada è sbagliata e dannosa? Tutte le guerre finiscono con una pace, con un trattato. Non si potrà stabilire cos’è l’Ucraina se non si chiude questa guerra e si stabiliscono i confini, così come è stato per noi con l’Istria”. E ancora: “Ho sentito dire con grande leggerezza che questa guerra si chiude solo quando lo decideranno gli ucraini e Zelensky, ma non è così. Quando si fa un’alleanza grande poi è questa che mette fine al conflitto, non il Paese interessato e basta. L’unica persona che oggi può andare a trattare con l’una e l’altra parte, perché è rimasta intatta e non abbiamo neanche ascoltato abbastanza, è il Papa“.

Marmolada, Liguori: “Inutile cercare le responsabilità della tragedia nello Stato. Sui mezzi d’informazione caccia al dolore dei parenti delle vittime”

L’Italia è un Paese emotivo, ma nella sua emotività delle volte si lascia andare a delle sciocchezze. Tutti i giornali e le tv, oggi, sono piene del dolore dei parenti delle vittime. Io capisco il dolore, anzi, lo condivido. Posso anche capire la rabbia. Ma se noi abbiamo un figlio, un marito, una moglie, un parente che ama fare parapendio, bungee jumping, paracadutismo, noi dobbiamo dire ‘voi rischiate’; non glielo possiamo impedire, però se cadono, se hanno un incidente non possiamo manifestare le responsabilità penali di uno Stato che non gli può impedire di fare quello che vogliono.

 

Clicca qui per guardare l’intervento completo del direttore Paolo Liguori

 

Caro spesa, Liguori: “Nessuno si occupa delle condizioni di vita degli italiani”

“Non è cambiata soltanto la qualità ma perfino la quantità. Visto che i gestori della distribuzione non amano far lievitare i loro prezzi, invitano i produttori ad abbassare leggermente le quantità delle cose confezionate, in maniera che il prezzo resti uguale. Se vai sulle cose a basso costo stai diminuendo la qualità. Perché si difende la marca? Perché è sinonimo di qualità. Ma il discorso è ancora più ampio. Il fatto che ci si occupi di tutto tranne che della spesa delle persone – parlo di politica, il governo, i giornali – che non si occupino di questo è uno scandalo perché ci si occupa dei problemi delle libertà e dei diritti – che per me, figurati, è il primo dei problemi – poi ci si occupa del problema del petrolio, del gas, del grano, giustissimo, dobbiamo portare l’attenzione della gente su queste problematiche. Ma non ci si occupa di quello che la gente deve fare per campare, per mangiare, per mantenere le famiglie. Chi è che dovrebbe agire da mastino, da cane da guardia per far sì che queste cose vengano a galla, pungolando i politici? Dovrebbero farlo i mezzi d’informazione. Ma non lo fanno”.

 

Clicca qui per guardare l’intervento completo del direttore Paolo Liguori

 

Dedicare strade a Pannella e Carrà a Napoli, Liguori: “Complimenti all’Arcigay, noi del Riformista sosteniamo questa campagna”

“Il consiglio direttivo dell’Arcigay di Napoli ha proposto all’assessora alle Pari Opportunità del comune di intitolare una strada a Marco Pannella e una strada a Raffaella Carrà – esordisce il direttore Paolo Liguori nel nuovo intervento per la rubrica “Attenti a quei due” – Di questi tempi con una guerra in corso, con le calamità naturali che stanno infliggendo a tutti i paesi dei disastri, uno potrebbe pensare che sono proposte secondarie e risibili. Noi non crediamo assolutamente a questo. Anzi, dobbiamo complimentarci con l’Arcigay”.

 

Clicca qui per guardare l’intervento completo del direttore Paolo Liguori