Mes, Paolo Liguori: “Ricostruiamo l’Ucraina ma in Italia i terremotati non hanno ancora una casa”

 

Paolo Liguori, ospite a “Stasera Italia”, commenta le ultime dichiarazioni dell’Europa che non fanno sconti all’Italia anzi mettono il Bel Paese nel mirino di Bruxelles. “Il treno dell’Europa è scompaginato e in campagna elettorale. Ci sono segnali arrivati dal patto di stabilità e sul Mes da ratificare. Su quest’ultimo il partito di Forza Italia è stato sempre favorevole, parliamo già dai tempi di Silvio Berlusconi”.

 

“Poi, aggiungo, le agenzie internazionali sui conti italiani hanno molto da dire. Noi siamo bravi perché nel momento in cui succedono le cose, e lo sta dimostrando anche questo nuovo governo, facciamo conferenze e insieme agli imprenditori italiani ci prendiamo l’impegno di ricostruire l’Ucraina. Così facendo mettiamo una benda sul fatto che non abbiamo ancora finito di ricostruire le case e le chiese dei terremotati in Italia” ha proseguito il direttore editoriale di Tgcom24. “Io mi levo il cappello difronte a questa politica, e lo dico francamente, sarei uno stupido a fare opposizione ma la verità sui nostri conti è un’altra” ha concluso Paolo Liguori.

 

Paolo Liguori: “I Padri Costituenti italiani erano tutti antifascisti”

 

A “Stasera Italia” Paolo Liguori risponde alla recente dichiarazione del presidente del Senato Ignazio La Russa che, in un scambio di battute con un giornalista di Repubblica, ha detto che “nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo”.
“La Russa ha scelto una deriva esagerata. Una cosa è vera: i Padri costituenti italiani erano tutti antifascisti e su questo penso siamo tutti d’accordo” ha commentato il direttore editoriale di Tgcom24 rivolgendosi agli ospiti in studio Piero Sansonetti e Giampiero Mughini.

 

“C’erano democristiani e cattolici ed erano tutti antifascisti. I comunisti sono stati al centro della resistenza antifascista così come è vero, e in questi tempi non va molto di moda dirlo, che Hitler e il nazismo sono stati battuti dall’armata rossa. Può stare antipatico Stalin ma questa è la verità. Noi abbiamo manifestato tutti per Jan Palach, considerato un pericoloso anticomunista, che si diede fuoco denunciando la mancanza di libertà” ha concluso Paolo Liguori in risposta a Giampiero Mughini ospite nello studio del programma di Rete 4.

 

 

Editoria, Ruggieri: “ʼIl Riformistaʼ può diventare un bel luogo di confronto”

 

“Il Riformista può diventare un bel luogo di confronto e, perché no, anche di scontro tra opinioni che devono fornire idee e stimolare la politica a dare il meglio nel solco di una linea garantista, che verrà ovviamente rispettata e se possibile anche implementata, e liberale”. Lo ha detto a Tgcom24 Andrea Ruggieri direttore responsabile de “Il Riformista”.

“Si tratta di un’iniziativa del tutto editoriale che vuole arricchire il panorama informativo italiano. Non vedo perché accanirsi con disegni dietrologici che non scomoderei. Chiunque veda in questa operazione qualcosa di strettamente politico sbaglia. Quando nascono nuove iniziative si applaude e si fa l’in bocca al lupo, chiunque sia il protagonista”, ha aggiunto Ruggieri.

“Romeo sotto attacco per Riformista e Unità perché rompe cerchio magico dei giornali manettari”

“Neanche la Pasqua ferma i giustizialisti, che hanno fatto un gran disastro sull’idea che Matteo Renzi ha preso la direzione del “Riformista”. E’ successo anche all’interno del suo partito: Calenda ha detto una frase un po’ ambigua su Berlusconi e sulla sua malattia. Non sono solo polemiche politiche, ma anche editoriali e gravissime per come vengono condotte. Verso l’editore Alfredo Romeo è stato fatto una specie di linciaggio”.

 

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Editoria, Matteo Renzi nuovo direttore de “Il Riformista”

 

Matteo Renzi è il nuovo direttore de Il Riformista. L’annuncio presso la sala conferenze dell’Associazione della Stampa Estera a Roma. Dopo oltre tre anni il direttore Piero Sansonetti lascia la direzione per passare a quella de l’Unità, testata storica salvata da Romeo Editore che verrà rilanciata dopo gli anni bui che l’hanno portata al fallimento. “Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de Il Riformista”, ha dichiarato il leader di Italia Viva.

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