Editoria, Matteo Renzi nuovo direttore de “Il Riformista”

 

Matteo Renzi è il nuovo direttore de Il Riformista. L’annuncio presso la sala conferenze dell’Associazione della Stampa Estera a Roma. Dopo oltre tre anni il direttore Piero Sansonetti lascia la direzione per passare a quella de l’Unità, testata storica salvata da Romeo Editore che verrà rilanciata dopo gli anni bui che l’hanno portata al fallimento. “Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de Il Riformista”, ha dichiarato il leader di Italia Viva.

Continua a leggere

Paolo Liguori a “Stasera Italia”: “L’Europa non è pronta a una guerra a Putin”

 

“L’Europa non è pronta e unita per fare una guerra a Putin e le sanzioni distruggono solamente noi”. Paolo Liguori non usa mezzi termini per analizzare gli avvenimenti degli ultimi giorni a proposito dell’avanzata russa in Ucraina e in merito alle conseguenze economiche che iniziano a farsi sentire in diversi paesi. Mentre i leader europei faticano a trovare un’intesa sul sesto pacchetto di sanzioni, che dovrebbe riguardare principalmente l’embargo sul petrolio, il direttore editoriale di Tgcom24 interviene a “Stasera Italia”, dove invoca la verità invece di una propaganda che “spacca ulteriormente l’Europa attraverso la rivisitazione dei trattati”: “La guerra contro Putin ci unisce, ma il gas ci divide, il petrolio ci divide. Era chiaro dalla prima settimana di guerra che non avremmo potuto fare diversamente, invece ci siamo infilati in un vicolo cieco che ci ha spinti a fornire armi all’Ucraina, con la convinzione che avrebbe avuto la meglio. Ma non è così”.

 

Evidenziando come Putin abbia già vinto “la sua guerra, quella nel Donbass“, Liguori si sofferma quindi sulla “buona notizia” del giorno che arriva dagli Stati Uniti, ossia il rifiuto di Biden all’invio di armi a lunga gittata a Zelensky. E prosegue: “Siamo completamente divisi e disarmati di fronte a questa situazione, la mancanza di grano e acciaio ci terrorizza perché senza non costruiamo più. Azovstal produceva 6 milioni di tonnellate e due li importava l’Italia. Vogliamo parlare di cose concrete o continuiamo con le bandierine del patriottismo di guerra?”.

 

Infine la focalizzazione sulle mosse del Presidente del Consiglio Mario Draghi: “Putin non vuole parlare con noi, ha limitato l’Italia a differenza di altri paesi europei come Francia, Germania e Turchia, che probabilmente tratteranno la fine di questa guerra”.

Ucraina, Paolo Liguori: “Mi sento più vicino al modo di fare della Francia, rispetto all’ipocrisia italiana”

 

“Ci rendiamo conto che Macron è stato rieletto in Francia e parla con la Cina e con Putin, mentre Draghi si rivolge solo a Biden?” Inizia con questa riflessione l’intervento di Paolo Liguori, ospite a “Stasera Italia” durante la puntata di giovedì 12 maggio per analizzare quanto sta accadendo in Ucraina, evidenziando come in questo momento la conduzione europea di una trattativa sia affidata al presidente francese, anziché alla figura di Mario Draghi.

 

“Io stesso mi sento cittadino europeo, fortemente impegnato per la pace – prosegue – Ma mi sento più vicino al modo di fare francese, rispetto a questa ipocrisia italiana che manda avanti gli americani e la Nato per poi seguirli. Che l’Italia prenda una posizione per gli interessi dell’Italia”.

Il direttore editoriale di Tgcom24 si è poi soffermato sulla decisione dell’Ucraina di chiudere unilateralmente i tubi del gas per spingere gli europei a prendere una posizione: “L’Europa deve decidere democraticamente, secondo i propri interessi, oppure prende ordini da Zelensky? Che non riesce neanche a fare una trattativa per liberare duemila suoi soldati nell’acciaieria perché è un militarista sfegatato.

Doha Zaghi la dominatrice ‘cacciata’ dalla lista di Azione a Como: “Scomunicata perché sono una donna che umilia gli uomini”

Doha Zaghi, alias Lady Demonique, è stata tagliata fuori dalle candidature di Azione. Perché è una mistress, dominatrice sadomaso, a quanto pare. “Accetto di non esser più candidata ma consapevole che l’Italia è un Paese dove c’è ancora discriminazione. Perché questo è un caso di discriminazione”, ha detto la 31enne imprenditrice digitale in un’intervista a Il Corriere della Sera. Lei stessa prima dell’esplosione del caso diceva che “la mia candidatura è un segnale per capire realmente se abbiamo la forza di vivere senza pregiudizi e sessismo …”.

 

Clicca qui per guardare l’intervista firmata da “Riformista Tv”

 

Liguori: “Dopo 70 giorni di guerra non mi sembra che il consenso di Putin sia diminuito”

 

Negli ultimi giorni, l’attenzione mediatica si sta incentrando sulle notizie legate morti misteriose di molti oligarchi russi vicini a Putin. Tuttavia, per il direttore editoriale di Tgcom24, Paolo Liguori, non sono segno di uno sgretolamento della cerchia che fa capo al presidente russo: “Su queste cose non baso nessuna aspettativa o ragionamento – ha detto a “Stasera Italia”. Oggi nei telegiornali hanno fatto vedere un summit con tutti i generali dello Stato Maggiore russo: tre o quattro di loro nei sessanta giorni precedenti erano morti, disabili o in fuorigioco”.

 

Secondo Liguori, non ci sono segnali di un rovesciamento imminente di Putin: “Il consenso di cui Putin non sia diminuito in Russia dopo settanta giorni di guerra, purtroppo, e non mi sembra che gli scricchiolii siano sintomo di un rovesciamento del regime – ha aggiunto -. E poi: se Putin fosse rovesciato improvvisamente sarebbe meglio o sarebbe peggio? Per gli Stati Uniti sarebbe meglio, ma per noi? Forse ci sarebbero i cinesi…”.

Conflitto Russia-Ucraina, Paolo Liguori: “Questa è già la nostra guerra”

 

“È ora di parlare della nostra guerra perché, forse, hanno dimenticato di comunicare agli italiani che siamo in guerra“. Così Paolo Liguori il direttore editoriale di Tgcom24 a “Stasera Italia” sul coinvolgimento dell’Italia nel conflitto tra Russia e Ucraina.

 

“Non dobbiamo aspettare quello mondiale – continua Liguori – siamo già in guerra perché nei fatti siamo compartecipi, cobelligeranti con le armi, siamo coinvolti per le questioni economiche ed è una guerra che sta facendo male all’Europa e a quei singoli paesi dell’Europa di cui noi facciamo parte ed è il caso che questa cosa sia esplicita”.

 

Secondo il giornalista la narrazione del conflitto “secondo la quale questa sarebbe una guerra degli altri è errata”. “La Nato – continua Liguori – dichiara guerra anche per noi e in quanto alleati dovremmo dire la nostra”. E sempre sull’operato della Nato il direttore di Tgcom24 considera: “Questo atteggiamento, soprattutto per i toni, rappresentato da Usa e Inghilterra convince molti altri Paesi a schierarsi dall’altra parte. È il caso della Cina, ma anche dell’India. Scordiamoci che, con questi toni, restino neutrali”.

Guerra, Liguori: “La resistenza Ucraina va aiutata, ma non con le armi”

 

“Quella ucraina è una vera resistenza, ma noi continuiamo a dire che dobbiamo dare armi: non è vero”. Questo il commento del direttore di Tgcom24, Paolo Liguori, sugli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina.

 

“La Germania ha smesso di dare armi – ha spiegato Liguori a “Stasera Italia” – e noi non dovevamo dare armi, l’ho detto dal secondo o terzo giorno dall’inizio del conflitto. Questo non significa che bisogna girare lo sguardo da un’altra parte, il mio sguardo è a quelle vittime e per questo dico che la resistenza va aiutata, ma va fermata la guerra”.

Continua a leggere

Ucraina, Liguori: “Se il conflitto diventa cronico, entriamo in guerra e il governo deve dirlo”

 

“Se il conflitto diventa cronico, entriamo in guerra e il governo deve dirlo”. Così il direttore di Tgcom24, Paolo Liguori, commenta a “Stasera Italia” lo stallo delle trattative tra Russia e Ucraina, che stanno protraendo il conflitto. “Se continua la guerra, non l’Ucraina, ma l’Europa è aggredita – dice Liguori – Da Putin, certamente, ma anche dagli Stati Uniti e dalla Cina che stanno a guardare da spettatori questa Europa paralizzata e aggredita che per mesi dovrà bloccare la propria economia. Allora se siamo noi gli aggrediti abbiamo diritto di dire basta, al pari di Zelensky“.

Liguori poi aggiunge: “Il partito della non trattativa, il partito della guerra, se il conflitto continua deve essere pronto a dire che anche noi siamo in guerra. Bisognerebbe che il governo chiedesse con chiarezza agli italiani cosa ne pensano di un’eventuale entrata in guerra”. Per il direttore di Tgcom24 l’unica strada percorribile è quella del dialogo, e in riferimento all’allontanamento dei 30 diplomatici russi dall’Italia, conclude: “Capisco rispettare il patto europeo, ma non capisco da chi viene ordinato di interrompere la diplomazia, dalla NATO? Dagli Stati Uniti? Meno diplomazia c’è e meno sono le possibilità di mettere fine a questa guerra”.

Ucraina, Sansonetti e Liguori: “Siamo contro l’invio delle armi deciso dal governo italiano”

“Siamo rimasti pochissimi a non voler mandare le armi in Ucraina”, dice il direttore del TgCom Paolo Liguori nella rubrica ‘Attenti a quei due’, in compagnia del direttore de Il Riformista, in merito alla decisione del governo italiano di inviare armamenti agli ucraini per sostenere la resistenza contro l’assedio della Russia. “Io sono contrario a mandare le armi – aggiunge Liguori – e spero che tacciano le armi, senza mandarne altre”. “Io ricordo quel discorso che fece Pertini, il presidente partigiano, quando disse alla Camera: ‘Svuotate gli arsenali e riempite i granai”, dice il direttore Sansonetti prendendo la parola. E poi aggiunge: “Ma noi stiamo facendo il contrario: stiamo svuotando i granai e riempiamo gli arsenali. Io sono un vecchio pacifista – afferma – e sono sempre stato contro tutte le guerre. Per me le guerre non sono mai giuste”, sostiene Sansonetti ricordando l’intervento della Nato in Serbia tra il 1998 e il 1999.