Liguori: “Armi a Zelensky come a Saddam, forza non controllata né da Nato né da Europa: pericolo una volta finita la guerra”

“Zelensky con tutte le armi che ha avuto – perché quello è il problema fin dall’inizio, ossia che abbiamo messo delle armi in un punto dell’Europa che può terrorizzare anche i vicini, anche i polacchi, gli ungheresi, si forma una truppa d’élite senza il controllo né della Nato né nostra, né degli americani (Biden è dovuto intervenire tre volte per ricordargli che vogliamo fare la pace). Questo è il vero problema del dopoguerra, questa forza armata importante, micidiale, che ha Zelensky, è una forza che potrà essere riportata a casa al mondo civile anche dopo un accordo internazionale oppure no? Perché questo è il vero pericolo”.

 

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Nobel 2022, Liguori: “Abbiamo due mostri, Putin e Zelensky | Aderirò alla manifestazione per la Pace”

 

“Domani si decide l’assegnazione del Premio Nobel per la pace e sono candidati sia Zelensky, sia il Papa. Ma chi fa di più tra i due per la Pace?”. Questa l’analisi con cui il direttore di Tgcom24 Paolo Liguori apre l’editoriale di giovedì 6 ottobre, aggiungendo che l’Europa non può permettersi una guerra come quella che si sta consumando in Ucraina.

 

“Il mondo è in grande confusione e solo una voce si è isolata, quella del Papa – prosegue criticando la decisione di Zelensky di non proseguire con le trattative – Uno che non vuole concludere in questo modo non è un uomo di pace, non è nemmeno un democratico o un liberale, bensì un sanguinario guerrafondaio. Prima avevamo un mostro, Putin, mentre ora ne abbiamo due”.

 

Guerra, Liguori: “Valorizziamo le parole del Papa, non come certi giornali. Zelensky inizi la trattativa”

“Siamo in uno stato di guerra, e non abbiamo la vocazione alla guerra, e non siamo nemmeno pronti ad essere in un’economia di guerra. Quindi rischia di abbattersi su di noi un enorme serie di conseguenze che solo in parte prevediamo. Ma a parte la questione economica o l’impegno bellico italiano questa situazione è un disastro perché le uniche parole serie, severe e razionali sono state dette dal Papa. E ancora una volta si tende a dimenticare che sono state dette e a farle passare sotto silenzio”.

 

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Guerra in Ucraina, Paolo Liguori: “L’Europa la vera sconfitta”

“Stiamo assistendo a un nuovo capitolo, a un nuovo atto del dramma della guerra in Ucraina. In questo capitolo il tema è come arrivare ad un negoziato che non si può eludere alla fine di ogni guerra, senza dire che si vuole negoziare. I russi hanno fatto presto, hanno invaso un bel po’ di Ucraina e adesso arretrano su quei confini che fin dall’inizio volevano occupare, che coincidono perfettamente con le popolazioni che il 4 novembre andranno a votare se stare con la Russia o con l’Ucraina e voteranno – come hanno fatto in Crimea – per stare con la Russia.

 

Quelli sono i confini che loro vorranno sicuramente mettere nel trattato come i nuovi confini tra i due Paesi. Tutto il resto del territorio lo stanno abbandonando. Perché così, dall’altra parte, Zelensky può dire – complice la propaganda formidabile occidentale – i Russi li abbiamo sconfitti battuti, si stanno ritirando, siamo arrivati quasi ai loro confini e quindi Zelensky ha vinto la sua guerra e potrà trattare da parziale vincitore. Poi si arriverà a una trattativa. Tutto questo poteva essere fatto molto tempo fa, è costato morti, ma non è solo questo problema, quello dei morti che ci cambierà la vita. Perché il vero sconfitto di questa guerra sarà l’Europa. Alla fine, quando faranno il trattato, scopriremo che sul terreno è rimasta l’economia europea”.

 

 

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Ucraina, Liguori: “Quanti morti ci costa il tempo perduto?”

 

“Siamo arrivati alla vigilia di una drammatica resa dei conti in Ucraina – commenta il direttore Paolo Liguori al Riformista tv – L’aggredito Zelensky ha tuonato chiedendo sempre più armi per resistere, ma in realtà per darli ai suoi uomini e mandarli a morire. L’aggressore, Putin, ha tirato dritto per la sua strada senza scomporsi. Una strada di morte, aggressione, che è andata avanti nel Donbass”.