Condividiamo l’intervista rilasciata da Marcello Dell’Utri al Foglio Quotidiano
Milano. Ma è vero che Berlusconi le baciava le mani, e la chiamava don Dell’Utro? “Certo che è vero. Noi raccontavamo persino spiritosaggini su Mangano, il famoso stalliere di Arcore. Ci inventavamo storie. Il Cavaliere mi sfotteva. Ridevamo come matti. Ma le pare che uno fa così se ha un mafioso in casa? Le racconto una cosa che la prego di non scrivere, perché chissà come viene interpretata. Qua nessuno sembra capire l’ironia”. Ma no, carissimo don Dell’Utro, l’ironia è il giusto salva condotto. “Guardi che la usano contro Berlusconi”. Ma no, ormai il Cav. è in via di santificazione. “In effetti lui pensa di andare al Quirinale. Cosa che io boh mi pare improbabile. Anche se io a Silvio gli ho visto fare cose che sembravano impossibili. Quindi mai dire mai”. In effetti lui fa tutto in grande. “Sì, pure il Bunga Bunga”.
“Oggi mi occupo della mia biblioteca in via Senato, ne sto allestendo una siciliana nella Valle dei Templi. E gioco a pingpong. Mi preparo per un torneo tra ottuagenari”
E Marcello Dell’Utri, ottant’ anni, ex senatore, fondatore di Publitalia, ex detenuto di Rebibbia matricola numero 103729, sembra un gatto di marmo. Però ironico.
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