Paolo Liguori ricorda Silvio Berlusconi: “Quando mandò me e Toni Capuozzo a Sarajevo mi cambiò la vita”

Quando mandò me e Toni Capuozzo a Sarajevo mi cambiò la vita“. Con queste parole Paolo Liguori ricorda Silvio Berlusconi a un anno dalla scomparsa. Il direttore editoriale di Tgcom24, ospite a “Mattino 4“, omaggia il fondatore di Mediaset e racconta alcuni aneddoti del passato. “Mi disse vai, non ti preoccupare. Capuozzo e io eravamo già amici, ma dopo quell’esperienza siamo diventati fratelli. Noi siamo stati sempre grati a Berlusconi: è stata una delle esperienze più forti della mia vita“, rivela il giornalista.

“Berlusconi è stato eccezionale, naturalmente quando l’anno scorso andò via è stato un dolore per tutti noi, un anno dopo di più. Però devo dire, anche per uscire da questa retorica giusta – dichiara Liguori – mi sento fortunato anche per aver partecipato ieri al ricordo che ha organizzato il figlio Pier Silvio, che è l’editore di Mediaset perché – quando ha parlato dell’amore per la famiglia, per l’azienda, per il lavoro – io ho pensato: che fortuna che ha avuto Berlusconi anche con la sua famiglia. Anche lui è stato fortunato a lasciare una famiglia così”.

“Anche i suoi nemici lo rimpiangono. Berlusconi era buono, nella politica non sono tutti buoni anzi devi essere un po’ cattivo per riuscire nella politica. Berlusconi lo era con tutti. Ha fatto tanto nei miei confronti, nei confronti di persone umili, semplici, era buono si prendeva cura di tutti”, racconta Liguori che poi parla dell’attenzione di Berlusconi per tutti i suoi collaboratori: “Aveva un’agenda in cui c’erano segnate le malattie dei parenti dei dipendenti di questa azienda, l’ho vista con i miei occhi”, conclude Paolo Liguori.