Dal 28 luglio, i ministri dovranno comunicare online i loro redditi. In modo dettagliato, fino all’ultima proprietà, come ha già fatto Enzo Moavero Milanesi. Chi non lo farà. eischia multe fino a 10000 Euro. Inizia cosi’ l’operazione trasparenza dei nostri governanti. Basteraà a spegnere la sete di giustizia sociale, che vede sotto accusa i redditi dei politici. Penso di no. D’altra parte i redditi dei ministri sono solo una piccolissima parte della trasparenza totale con cui le amministrazioni pubbliche sono tenute ad informare i cittadini di ogni passaggio di denaro pubblico. Dai dirigenti, ai funzionari, ai semplici consulenti esterni, tutti saranno tenuti al coming out sul reddito. L’operazione è stata voluta dal governo Monti e dal precedente ministro Patroni Griffi, ma sull’aèèlicvazione adesso dovrà vigilare il ministro D’Alia. La motivazione è certamente giusta e corrisponde ad una domanda popolare, gli effetti possono essere imprevisti: un paese che non ha più alcuna privacy, tra dichiarazioni spontanee, controlli dei conti in banca e intercettazioni telefoniche.
Bisognerà però decidere da che parte si vuole stare:
non possiamo proclamare la violazione della privacy e volere la trasparenza dei dati, non possiamo volere dei politici onesti, che non abbiano conflitti d’interesse e poi continuarli a votare, non possiamo dire di no ai ripetitori per i telefonini e poi comprare il telefonino anche per i bambini di 10 anni, non possiamo criticare i che comuni spendano milioni per portare i rifiuti in discarica e poi non volere le discariche, ecc. ecc. (si potrebbe continuare quasi all’infinito)!
Come sempre la cosa più importante è che il proprio portafoglio sia gonfio!!!!!
Tra tutte le interviste, ad un esponente del M5S, la sua è stata la più seria e costruttiva.
La ringrazio, perchè se tutte le interviste ai rappresentanti del M5S, dovessero essere così, forse le cose in Italia incomincerebbero a cambiare.
Ha tutta la mia stima
… e il sapere quanti mila e mila euro guadagnano politici, dirigenti, funzionari e consulenti esterni delle amministrzioni pubbliche (e tutti gli altri?!) ridurranno la disoccupazione? Aumenteranno la disponibilità finanziaria dei loro datori di lavoro (cioè noi!)? Sbloccheranno i debiti dello stato verso le aziende? Nemmeno il peggior arrosto farebbe così tanto fumo…
Per una volta che la giustizia e rapida.
Il resto si commenta da solo (basta non avere la memoria corta)
Ritengo sia una cosa estremamente giusta, che i cittadini sappiano quante proprietà e quali fonti di reddito hanno chi ci governa e non solo… anche di tutti coloro che sono in politica e hanno un’incarico pubblico, anche attraverso di partecipate da un qualsiasi ente… naturalmente pubblico.
Speriamo che, con questi e ulteriori gesti di civiltà, si possa tornare verso una più ampia trasparenza, fiducia e maggiore partecipazione alla politica e coesione sociale dei cittadini.