Dal 28 luglio, i ministri dovranno comunicare online i loro redditi. In modo dettagliato, fino all’ultima proprietà, come ha già fatto Enzo Moavero Milanesi. Chi non lo farà. eischia multe fino a 10000 Euro. Inizia cosi’ l’operazione trasparenza dei nostri governanti. Basteraà a spegnere la sete di giustizia sociale, che vede sotto accusa i redditi dei politici. Penso di no. D’altra parte i redditi dei ministri sono solo una piccolissima parte della trasparenza totale con cui le amministrazioni pubbliche sono tenute ad informare i cittadini di ogni passaggio di denaro pubblico. Dai dirigenti, ai funzionari, ai semplici consulenti esterni, tutti saranno tenuti al coming out sul reddito. L’operazione è stata voluta dal governo Monti e dal precedente ministro Patroni Griffi, ma sull’aèèlicvazione adesso dovrà vigilare il ministro D’Alia. La motivazione è certamente giusta e corrisponde ad una domanda popolare, gli effetti possono essere imprevisti: un paese che non ha più alcuna privacy, tra dichiarazioni spontanee, controlli dei conti in banca e intercettazioni telefoniche.