Somari e vigliacchi

La carica dei Somari sembra inarrestabile. Si incitano a vicenda e si esaltano, perché sentono di essere ad un passo dallo scalpo del Maestro Zeman.
I Somari agitano le loro bandiere alternative: finalmente un po’ di normalità, con Malesani e Panucci (avessi detto!!).
I tifosi della Roma, quelli con il cuore rosso e giallo come il sole, guardano allibiti. E fanno male: dovremmo lanciare una contro carica  invece. Perché questi Somari, oltre che ottusi sono vigliacchi. Solo sostenendosi a vicenda, da giornali, televisioni, radio trovano il coraggio di sparare su un uomo limpido e coerente. Solo perché altri vigliacchi in società non lo difendono e lo lasciano in pasto a bestie calcistiche. Pensate un po’: l’accusa più grave è quella di non essersi riuscito ad integrare con quel meraviglioso marciume che domina nel calcio italiano e moltissimo a Trigoria.
No, non si è adeguato il Maestro e ha fatto benissimo. Dicono che così sfascia l’ambiente ed è l’esatto contrario: sta venendo fuori un bel mazzo di faccendieri e di incapaci proprio grazie a lui. Prendete Sabatini, un grande nel mercato, uno dei migliori. È in stato confusionale totale, come ha mostrato nella l’ottima Conferenza stampa. Più di tutto mi ha colpito la presentazione di Torosidis, più o meno così: l’ho preso senza informare l’allenatore perché rimasi colpito quando CI eliminò dalla Champions.
Capito? CI chi? La Lazio, naturalmente. In casa giallorossa e’ la dichiarazione di uno che ha bisogno di un buon medico. Ma il capolavoro, che ha mandato in visibilio i Somari, e’ la conclusione: se non cambia, potremmo anche esaminare la possibilità di sostituire l’ allenatore.
Chiaro? Trasparente? I Somari si sono scatenati. Fantastico: “e’ lo Zeman2, una perfetta dichiarazione democristiana”. E via con sciocchezze del genere, quasi in fotocopia. E poi la solita solfa: Zeman e’ vecchio.

Avete capito con chi abbiamo a che fare? Se Zeman non si adegua a questa spazzatura, viva Zeman. C’ e’ bisogno di lui più di prima alla Roma e nel calcio italiano. La verità e’ che Sabatini ( e il taciturno Baldini) sanno benissimo che, se cade ora la testa di Zeman , anche la sua e quella di Baldini sono a rischio. Il loro fallimento sarebbe molto più grave, anche per la mancata difesa di un allenatore pagato la metà’ di Luis Enrique che, strapagato, fu ingiustamente difeso oltre ogni limite.
Tanto e’ vero che Sabatini, cosciente del pericolo, ha dovuto dare atto a questo allenatore di avere avuto il coraggio di puntare sul diciottenne Marquinhos e di aver rilanciato Lamela. Ha dimenticato il riacquisto di Florenzi ( ceduto incautamente) il veto alla cessione di Osvaldo ( che Baldini voleva cacciare, pensate un po’, per motivi disciplinari già a giugno. E, naturalmente, il rilancio di Totti, che il Capitano ha riconosciuto mille volte a Zeman. È poco? Bisogna essere davvero somari, vigliacchi e confusi per non capire che con Zeman si può ricostruire. Oppure, bisogna far parte di un sistema di potere che rifiuta Zeman perché incompatibile. Un sistema c’è , perché dall’inizio del campionato la Roma e’ stata sistematicamente penalizzata dagli arbitri. Su otto sconfitte, solo tre ( Juventus, Napoli e Lazio) sono pulite. Non a caso contro le prime, le seconde e le terze ( Inter, fiorentina e Milan ) sono state travolte). Nelle altre partite c’è stata penalità sempre: pensate solo al rigore su Pjanic a Bologna e ai regali al Catania , all’andata e al ritorno. Dunque, un sistema c’è, vecchio e nuovo.
Ne parliamo la prossima volta, delle Vedove di Moggi e dell’attuale gestione della Lega.