Guerra, Paolo Liguori: “Pace e vittoria, due linguaggi diversi tra chi è saggio e chi è fuori di testa”

 

“Io ho opinioni chiare, sono contro l’invasore, ma non mi è simpatico neppure l’invasato”. Inizia con queste parole l’analisi del direttore Paolo Liguori in merito a quanto sta accadendo in Ucraina, evidenziando una chiara distinzione tra chi pensa che la guerra finirà con la pace e chi con la vittoria. “Si tratta di due linguaggi diversi: coloro che parlano di pace, come il Papa, ha una certa saggezza. Mentre la vittoria in una guerra non esiste più da quando esiste la bomba atomica, di cui si parla con sempre più superficialità”.

 

Governo Meloni, Liguori: “Sinistra svegliati, Babbo Natale esiste (ed è la nuova Premier)”

“Il governo Meloni c’è, ha un suo programma, soprattutto ha una sua leader, donna, che sa farsi valere. Ha parlato la presidente del Consiglio Meloni, ha detto cosa vuole fare e con chi. Basterà ancora un passo – e ci sarà domani al Senato – probabilmente parleranno Berlusconi e Salvini e capiranno tutti, senza equivoci, che questo governo sul programma presentato da Meloni è compatto, coeso, è un governo che ha pieno diritto di essere considerato europeo e anche atlantista, perché questo sono tutti gli esponenti della coalizione”. Queste le parole del direttore Paolo Liguori dopo l’intervento di Giorgia Meloni alla Camera.

 

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Governo, Liguori: “L’intesa del centrodestra è stata rispettata, Giorgia Meloni sarà la prima presidente del Consiglio donna”

 

“È partito il nuovo governo ed è un governo a guida di Giorgia Meloni, cioè a guida femminile, e questa è la prima volta nella storia d’Italia. Un fatto da sottolineare al di sopra di ogni altra cosa, il governo è partito esattamente come si diceva che sarebbe successo. Tutte le polemiche di questi giorni non sono servite ad altro che a far innervosire il clima e a far credere ai lettori che tutto era sull’orlo di un precipizio. Questa mattina si è capito subito con i tre schierati: Meloni, Berlusconi e Salvini, che sull’orlo del precipizio ci sono solo le aspettative di quelli che o per l’opposizione o per i grandi giornali auspicavano che questo governo non si formasse. Il governo di Giorgia Meloni va avanti. Buon viaggio al governo, buon viaggio ai suoi ministri. Auguri a Giorgia Meloni, che l’Italia la cambi lei”.

Governo, Liguori: “Berlusconi ha salvato l’unità del centrodestra. Giorgia Meloni non sprechi il successo”

“Berlusconi ha salvato il centrodestra, l’unità del centrodestra e l’ha fatto in modo elegante, l’ha fatto facendo un sacrificio enorme da un certo punto di vista, perché questa richiesta di andare a baciare la pantofola della regina in Via della Scrofa è sembrata a tanti eccessiva. Berlusconi non ha detto una parola, ha spiegato che c’erano stati degli equivoci con la Meloni, ma tutti hanno capito che l’equivoco è stata l’imposizione di quel viaggio, che sembrava un’umiliazione, sembrava voler dire “guardate chi comanda nel centrodestra”, ma è inutile fare queste cose quando chi conta nel centrodestra si sa benissimo: chi l’ha fondato e chi lo tiene in piedi facendo dei sacrifici, come Silvio Berlusconi”.

 

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Elezione La Russa, Liguori: “Trappola parlamentare per scompaginare le cose”

 

Paolo Liguori analizza a “Stasera Italia” quanto avvenuto a Palazzo Madama con la controversa elezione di Ignazio La Russa come presidente del Senato. “Si tratta di una piccola trappola parlamentare messa in atto da alcuni membri dell’opposizione per scompaginare le cose – Esordisce il direttore editoriale di Tgcom24 nella trasmissione condotta da Barbara Palombelli – Si sono inseriti vedendo che durante la prima votazione i senatori di Forza Italia, ad eccezione di Silvio Berlusconi e della ex presidente Casellati, non votavano per La Russa in segno di protesta”.

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Liguori: “Ritorno di Berlusconi al Senato importante per politica e giustizia italiana”

 

“Il fatto che Silvio Berlusconi torni al Senato è una tappa importantissima non solo del Senato, della vita politica, ma anche della giustizia italiana. Del rifare, ricostruire una giustizia a partire dalla sovranità popolare, dal voto popolare, che ancora una volta ha premiato un uomo che è già stato votato da milioni di persone”. Lo dice il direttore editoriale di Tgcom24 Paolo Liguori.

 

“Nove anni fa, Silvio Berlusconi fu estromesso dal Senato con un uso e un’applicazione abnorme della legge Severino, che era addirittura usata in modo retrodatato. Una legge talmente discutibile che si è fatto anche un referendum per eliminarla, il quale non ha ottenuto l’effetto di cancellarla soltanto perché è andata a votare metà degli italiani”, spiega Liguori.

 

“Faccio gli auguri a Silvio Berlusconi e anche al Senato e all’Italia, perché si torna a un governo eletto, a un presidente del Consiglio votato dal popolo, alla sovranità popolare e questo è importantissimo. Sappiamo che il punto principale di questo governo sarà la presenza di Silvio Berlusconi, che è tornato a buon diritto nel Senato della Repubblica”, conclude Liguori.

 

Nobel 2022, Liguori: “Abbiamo due mostri, Putin e Zelensky | Aderirò alla manifestazione per la Pace”

 

“Domani si decide l’assegnazione del Premio Nobel per la pace e sono candidati sia Zelensky, sia il Papa. Ma chi fa di più tra i due per la Pace?”. Questa l’analisi con cui il direttore di Tgcom24 Paolo Liguori apre l’editoriale di giovedì 6 ottobre, aggiungendo che l’Europa non può permettersi una guerra come quella che si sta consumando in Ucraina.

 

“Il mondo è in grande confusione e solo una voce si è isolata, quella del Papa – prosegue criticando la decisione di Zelensky di non proseguire con le trattative – Uno che non vuole concludere in questo modo non è un uomo di pace, non è nemmeno un democratico o un liberale, bensì un sanguinario guerrafondaio. Prima avevamo un mostro, Putin, mentre ora ne abbiamo due”.

 

Paolo Liguori: “Gli imprenditori dovrebbero dire che non possiamo permetterci questa guerra”

 

“Gli imprenditori respingono la proposta della flat tax e affermano di non potersi permettere queste tasse, ma in questi mesi non li abbiamo mai sentiti dire che non possiamo permetterci una guerra come questa. Inutile parlare delle conseguenze se non andiamo alla causa”. Questo il commento del direttore Paolo Liguori, che aggiunge: “Le ultime dichiarazioni di Zelensky non rappresentano i popoli europei”.

Guerra, Liguori: “Valorizziamo le parole del Papa, non come certi giornali. Zelensky inizi la trattativa”

“Siamo in uno stato di guerra, e non abbiamo la vocazione alla guerra, e non siamo nemmeno pronti ad essere in un’economia di guerra. Quindi rischia di abbattersi su di noi un enorme serie di conseguenze che solo in parte prevediamo. Ma a parte la questione economica o l’impegno bellico italiano questa situazione è un disastro perché le uniche parole serie, severe e razionali sono state dette dal Papa. E ancora una volta si tende a dimenticare che sono state dette e a farle passare sotto silenzio”.

 

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