Attentato Trump, Paolo Liguori: “Non è facile passare a un linguaggio non violento mentre parliamo di armi e bombardamenti”

È facile abbassare la violenza con tante guerre in corso?“. Paolo Liguori, direttore editoriale di Tgcom24, parla del clima d’odio che avrebbe favorito l’attentato a Donald Trump, ferito durante un comizio a Butler, in Pennsylvania. “Non è facile passare a un linguaggio non violento – continua il giornalista – mentre il giorno prima parliamo di armi e bombardamenti. Questa è un’educazione alla violenza”.

Restano da definire ancora le motivazioni dell’attentatore, Thomas Matthew Crooks 20 anni, ed eventuali errori nel sistema di sicurezza dell’evento. Ospite a “4 di sera“, Liguori considera che “i toni si abbasseranno, si sono già abbassati. Sono cambiati quelli di Biden che aveva parlato di mettere Trump nel mirino, naturalmente ha ritirato la dichiarazione, ma cambieranno anche quelli di Trump, ne sono sicuro”.

“È successa una cosa enorme – continua Liguori – si è salvato un candidato condannato a morte. Cosa che non è successa in tutti gli altri casi: penso a John Fitzgerald Kennedy e penso ad altri episodi di questo genere. Ma una cosa è sicura, gli attentatori non se la sono mai cavata. Sono scomparsi sempre uccisi e fucilati. La sicurezza ha funzionato? Non so rispondere, so che un uomo di cui non si conosceva l’identità è stato immediatamente centrato da qualcuno”, conclude.

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