Processo plusvalenze, Abodi: “Le lungaggini della giustizia sportiva non vanno ripetute”

 

La sentenza sulla penalizzazione della Juventus, arrivata poco prima della partita di Empoli e con sole due partite di campionato ancora da giocare, ha fatto molto discutere, e non solo i bianconeri come dimostrano le parole di José Mourinho dopo il match della sua Roma contro la Salernitana.

 

Ne ha parlato anche Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, intervistato dal direttore Paolo Liguori su TgCom24: “Parte delle lungaggini dipende dalle asimmetrie delle varie procure della Repubblica, perché la giustizia sportiva ha una capacità di indagine relativamente limitata e si affida molto a quello che la giustizia ordinaria mette a disposizione. Ma è vero che i tre gradi di giudizio sono lunghi, soprattutto il terzo, quello al Collegio di Garanzia del Coni, e questo spiazza l’opinione pubblica a prescindere dal tifo. La competizione va tutelata, anche gli altri club devono vivere di certezze. Bisogna fare tesoro di questa esperienza per far sì che non si riverifichi”.

Il commento del ministro per lo sport e i giovani sulle tre finali europee raggiunte da Inter, Roma e Fiorentina: “Una cosa da sottolineare perché quando succedono cose brutte, il sistema viene – anche giustamente perché si mette in questa condizione – criticato. Ma bisogna pure godersi i successi: in finale può succedere di tutto ma cinque squadre nelle varie semifinali significano una competitività ritrovata. Sarà poi la continuità di risultati a dare un giudizio definitivo quindi speriamo di confermarci in futuro”.

 

Abodi si è poi soffermato sui lavori verso Milano-Cortina 2026: “Da quando si è insediato il Governo abbiamo fatto il nostro dovere, costituendo la cabina di regia e il nuovo ad. Gli animi si sono rasserenati e lo stesso CIO è stato tranquillizzato. Ora il comitato olimpico sta lavorando in armonico, vedo operosità e collaborazione. Stiamo lavorando anche per dare vita alle infrastrutture di collegamento, è importante che ci sia una ‘vita dopo le Olimpiadi’ e non ci si concentri solo sulle strutture destinate ai Giochi”.

 

Infine, sulla centralità dello sport nella società: “Lo sport va promosso in tutte le sfaccettature, va bene vincere le medaglie – stiamo vivendo un momento molto positivo per lo sport italiano – ma è importante che acquisisca spazio per il benessere delle persone e della comunità”.

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