Autonomia differenziata, Paolo Liguori: “Riforma di bandiera al momento vuota”

Ospite a “Prima di domani“, Paolo Liguori commenta la riforma dell’autonomia differenziataapprovata il 19 giugno dalla Camera al termine di una seduta fiume. “Al momento la vedo come una riforma di bandiera abbastanza vuota, se non vengono attribuiti almeno i livelli essenziali di prestazione (Lep ndr)”, afferma il direttore editoriale di Tgcom24 che vede poi somiglianze con la legge Bassanini, varata nel 1997 dall’allora ministro del governo Prodi I. 

Sulle proteste delle opposizioni che hanno evocato il rischio di una “spaccatura” dell’Italia con l’approvazione della riforma, Liguori afferma: “Stanno facendo una drammatizzazione, l’Italia non si è spaccata quando più di un terzo era governata dai comunisti e l’altro da centrosinistra e democristiani”. E sulle critiche di “spallata” nel voto a Montecitorio aggiunge: “La legge passa con 172 voti di maggioranza contro 99, questa è dialettica parlamentare”. 

Paolo Liguori ricorda Silvio Berlusconi: “Quando mandò me e Toni Capuozzo a Sarajevo mi cambiò la vita”

Quando mandò me e Toni Capuozzo a Sarajevo mi cambiò la vita“. Con queste parole Paolo Liguori ricorda Silvio Berlusconi a un anno dalla scomparsa. Il direttore editoriale di Tgcom24, ospite a “Mattino 4“, omaggia il fondatore di Mediaset e racconta alcuni aneddoti del passato. “Mi disse vai, non ti preoccupare. Capuozzo e io eravamo già amici, ma dopo quell’esperienza siamo diventati fratelli. Noi siamo stati sempre grati a Berlusconi: è stata una delle esperienze più forti della mia vita“, rivela il giornalista.

“Berlusconi è stato eccezionale, naturalmente quando l’anno scorso andò via è stato un dolore per tutti noi, un anno dopo di più. Però devo dire, anche per uscire da questa retorica giusta – dichiara Liguori – mi sento fortunato anche per aver partecipato ieri al ricordo che ha organizzato il figlio Pier Silvio, che è l’editore di Mediaset perché – quando ha parlato dell’amore per la famiglia, per l’azienda, per il lavoro – io ho pensato: che fortuna che ha avuto Berlusconi anche con la sua famiglia. Anche lui è stato fortunato a lasciare una famiglia così”.

“Anche i suoi nemici lo rimpiangono. Berlusconi era buono, nella politica non sono tutti buoni anzi devi essere un po’ cattivo per riuscire nella politica. Berlusconi lo era con tutti. Ha fatto tanto nei miei confronti, nei confronti di persone umili, semplici, era buono si prendeva cura di tutti”, racconta Liguori che poi parla dell’attenzione di Berlusconi per tutti i suoi collaboratori: “Aveva un’agenda in cui c’erano segnate le malattie dei parenti dei dipendenti di questa azienda, l’ho vista con i miei occhi”, conclude Paolo Liguori.

Europee, Paolo Liguori: “Il successo di Forza Italia? Voto dedicato al ricordo di Berlusconi”

Ospite a “Prima di domani”, Paolo Liguori commenta l’esito delle elezioni europee in Italia: “Senza Giorgia Meloni non credo che Fratelli d’Italia sarebbe oggi al 29%”, afferma il direttore editoriale di Tgcom24 che invita poi a riflettere sul peso elettorale dei leader. “Il partito personale era anche quello di Silvio Berlusconi e parte del successo di Forza Italia e Antonio Tajani è dedicato al ricordo di Berlusconi, morto un anno fa”, ha spiegato.

Liguori smonta poi le affermazioni di chi sostiene che dopo il voto europeo in Italia sia nata una polarizzazione tra la premier Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein. “Non sono convinto di questo perché Schlein col suo atteggiamento ha consentito a tutti gli amministratori locali del suo partito di aumentare i voti e vincere. Meloni invece ha consentito di far ottenere un buon successo anche a Tajani e un recupero alla Lega“, ha spiegato.

Propaganda Russa in TV, Paolo Liguori: “Sono terrorizzato”

Ospite a “Prima di Domani” Paolo Liguori commenta la scelta della TV russa di mostrare le testate nucleari di cui è in possesso.
Sono terrorizzato, questa non è la solita propaganda perché tra i servizi segreti di tutto il mondo si è diffusa la voce che le testate tattiche nucleari russe siano inerti e invece loro hanno voluto far vedere che sono attive. Bisogna avere un certo senso di responsabilità che non abbiamo, noi non contiamo niente” ha detto Liguori.

Il direttore editoriale di Tgcom24 ha poi detto la sua su Donald Trump, il primo ex presidente americano condannato in un processo penale con il caso della pornostar Stormy Daniels, e anche il primo candidato presidenziale a correre per la Casa Bianca come pregiudicato. “Un America sempre meno egemone, sempre meno solida. Noi facciamo parte del blocco occidentale e ci siamo sempre dovuti confrontare con i totalitarismi che sono sempre stati pessimi. Il problema è che siamo cambiati noi, siamo cambiati dentro il blocco occidentale molto velocemente e dentro gli Stati Uniti c’è una divisione che rende fragile la nostra alleanza. Il Paese che aveva la leadership oggi non ce l’ha più” ha concluso Paolo Liguori.