Archivio mensile:Ottobre 2021
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“Salvini e Meloni da Berlusconi? Come due ragazzini che hanno rovinato la macchina del papà”, Paolo Liguori a “Stasera Italia”
“Salvini e Meloni nella villa di Berlusconi? Mi sono sembrati come quei ragazzi che chiedono la macchina al papà e poi gliela rovinano”. A “Stasera Italia”, il direttore di Tgcom24, Paolo Liguori, commenta il recente incontro tra i leader del centrodestra per raccogliere le idee dopo la sconfitta rimediata alle recenti amministrative.
Roberto Dipiazza: “Trieste è moderata, i facinorosi al porto arrivati da altre città”, la puntata del 19 ottobre
Il giorno di Juve-Roma: dai prezzi delle Curve alla vita di coppia, una sola vincitrice
L’editoriale pubblicato su “Il Messaggero” domenica 17 ottobre
I lettori perdoneranno se prima di Juventus-Roma dedico attenzione a due fatti diversi dalle tattiche e dal gioco, non così lontani, però dai nostri interessi e dalla nostra attenzione. Il primo è il costo esagerato dei biglietti per entrare allo Stadio: più di 50 euro per un posto in Curva è troppo e i prezzi stanno salendo in continuazione. Capisco i problemi delle Società, ma non si può inneggiare al ritorno del pubblico, componente essenziale per un calcio vero, e poi selezionarlo con prezzi iperbolici. Tutti vedono la televisione? Per forza, con i costi attuali.
Da “Il Foglio Quotidiano”: “I diari di Marcello”. l’intervista di Dell’Utri
Condividiamo l’intervista rilasciata da Marcello Dell’Utri al Foglio Quotidiano
Milano. Ma è vero che Berlusconi le baciava le mani, e la chiamava don Dell’Utro? “Certo che è vero. Noi raccontavamo persino spiritosaggini su Mangano, il famoso stalliere di Arcore. Ci inventavamo storie. Il Cavaliere mi sfotteva. Ridevamo come matti. Ma le pare che uno fa così se ha un mafioso in casa? Le racconto una cosa che la prego di non scrivere, perché chissà come viene interpretata. Qua nessuno sembra capire l’ironia”. Ma no, carissimo don Dell’Utro, l’ironia è il giusto salva condotto. “Guardi che la usano contro Berlusconi”. Ma no, ormai il Cav. è in via di santificazione. “In effetti lui pensa di andare al Quirinale. Cosa che io boh mi pare improbabile. Anche se io a Silvio gli ho visto fare cose che sembravano impossibili. Quindi mai dire mai”. In effetti lui fa tutto in grande. “Sì, pure il Bunga Bunga”.
“Oggi mi occupo della mia biblioteca in via Senato, ne sto allestendo una siciliana nella Valle dei Templi. E gioco a pingpong. Mi preparo per un torneo tra ottuagenari”
E Marcello Dell’Utri, ottant’ anni, ex senatore, fondatore di Publitalia, ex detenuto di Rebibbia matricola numero 103729, sembra un gatto di marmo. Però ironico.
Stefano Lo Russo: “Immagino una Torino meno diseguale e più competitiva”, la puntata del 13 ottobre
Matteo Lepore: “Grazie ai fondi europei Bologna ripartirà dalla sanità e dal lavoro”, la puntata del 12 ottobre
Luca Telese: “L’assalto alla Cgil come i Moti di Reggio Calabria”, la puntata dell’11 ottobre
Da “Il Riformista”: La vittima è Rachele Mussolini, chi è il fascista?
Condividiamo l’intervento del direttore del quotidiano Piero Sansonetti
Sono rimasto di pietra, l’altra sera, quando ho sentito Corrado Formigli, su La 7, annientare Rachele Mussolini – in contumacia – e contestarle, in sostanza, il diritto di presentarsi alle elezioni con quel cognome. Ha fatto bene Guido Crosetto (che ha idee politiche, spesso, molto lontane dalle mie) a indignarsi e ad alzare la voce. Formigli ha reagito all’intervento di Crosetto togliendogli la parola con l’aria… (posso dirlo?) con l’aria del ducetto che il potere ce l’ha e non lo cede a nessuno. Io non conosco neppure alla lontana Rachele Mussolini. So che è una signora che fa politica da molti anni, che è di destra, che si presenta alle elezioni e le vince. E mi hanno abituato a pensare che chi vince le elezioni è bravo, e che se gli elettori lo votano lui è democraticamente legittimato. Non ha bisogno del timbro di Formigli e neppure del timbro del mio amico Bersani. Dove me le hanno insegnate queste cose? Nel Pci. Circa 50 anni fa me le spiegò Luigi Petroselli, che era il capo della federazione romana del partito e del quale l’altro giorno abbiamo celebrato i quarant’anni dalla morte, che avvenne a Botteghe Oscure, mentre scendeva dal palchetto dopo aver pronunciato nella solenne seduta del Comitato centrale – un intervento critico verso il segretario. Che era Berlinguer.