GLI ULTIMI GIORNI DEL PDL

Tutto iniziò a Milano, a Piazza San Babila. Dal predellino di un’automobile, Silvio Berlusconi annunciò la nascita di una nuova formazione politica. Era Forza Italia  più An , ma anche molto di più. Era il popolo delle Libertà, PdL, trionfatore assoluto delle ultime elezioni, partito di maggioranza relativa alla Camera e al Senato. Adesso quell’avventura finisce a Roma , sull’onda dello scandalo della Regione Lazio. Quello che non è riuscito neppure al Presidente della Camera Gianfranco Fini, lo ha realizzato Franco Fiorito, detto il Batman. Non da solo, intendiamoci. Nessuno avrebbe potuto, ma lo scandalo di questi giorni è la tempesta perfetta per il Pdl e la politica italiana. Perché è impossibile, con quello che sta venendo fuori, buttarla in politica.
Non si tratta di allontanare una, due, o molte mele marce. Lo scandalo della Regione Lazio mette bene in chiaro lo sfinimento assoluto del sistema. Anche perché non è successo nel Parlamento, lontano dalla gente,  “tra i politici”. Invece, mette a nudo le strutture di una Regione, ma a noi sembra che le riguardi tutte, che coinvolga l’intero ordinamento istituzionale. Sprechi, furti, spese eccessive, inutilità. Che tutto avvenga alla luce del sole, grazie a leggi inique approvate all’unanimità, con un andazzo che dura almeno da due legislature, di segno politico opposto, è il segno più importante da tenere sotto osservazione. Non è uno scandalo strumentalizzabile, che può essere acceso o spento a seconda delle convenienze. Non c’è demagogia, nè ci sono mezze misure: i fatti vanno descritti tutti con la massima trasparenza e  gli attuali assetti politici sono destinati ad essere rivoluzionati.
Ecco perché la fine del Pdl è segnata.
Non solo perché le componenti che si misero insieme allora sono oggi armate l’una contro l’altra, con grandi vergogne da tutte e due le parti. La fine del PdL sta in un logoramento inarrestabile del progetto e dell’immagine che  portarono al successo  Silvio Berlusconi. E Roma, che storicamente è più tollerante e permissiva di Milano sugli scandali, quando esplode davvero non consente recuperi.

Come avvenne per Marrazzo, quelle immagini della festa di Ulisse-De Romanis con i costumi e le teste di maiale non ammettono spiegazioni. Milano ancora ce la fa ad assorbire la deputata regionale Nicole Minetti che sfila per la moda. E’ grottesco, ma la Lombardia non si sente coinvolta. Roma è al tappeto. Perfino le gerarchie ecclesiastiche hanno detto la parola fine. Ecco perché invitiamo a fare attenzione a questi giorni: il Popolo della Libertà finisce qui.

Un giorno sarà storia politica, oggi si attende che l’unico legittimato a farlo, Silvio Berlusconi, dia lo stop a un’avventura che sta finendo male.