Una notizia piccola. Eppure pazzesca. Una ragazzina di Ladispoli, nuotatrice e’ finita in coma a Siracusa, per overdose di bicarbonato. Per combattere la fatica e l’acido lattico degli allenamenti e delle gare di nuoto, si è “calata” trenta cucchiai di bicarbonato. Avete capito bene, proprio quel prodotto che serve ad aiutare la digestione. L’eccesso di sodio, hanno spiegato i medici, ha alterato il rapporto con il potassio ed ha causato il danno. Così abbiamo scoperto che l’abuso di bicarbonato era comune anche tra i compagni di squadra della ragazza ed è un artificio dei nuotatori in genere.
Ce lo ha spiegato Alessia Filippi. Contro la fatica. Altro che doping sofisticato, altro che droghe. Ragazzini in overdose da prodotti dell’armadietto di casa. E poi si continua ancora a far finta di discutere se avesse o meno ragione Zeman quando denunciò l’abuso di farmaci negli spogliatoi sportivi. Ai dirigenti e tifosi juventini inferociti, ai soloni che lo accusarono di denunce generiche rispose che bisognava tutelare la salute dei ragazzi. Soprattutto di qui giovani che si avvicinano allo sport sull’esempio dei campioni. Dunque i farmaci –tutti- vanno messi al bando, tranne quando siano necessari per una cura specifica. Ha perfettamente ragione Zeman, lo prova l’ultimo episodio drammatico e lo sa chi frequenta le palestre e assiste all’uso micidiale di anabolizzanti e farmaci di ogni tipo. E’ un’intossicazione strisciante in nome dello sport. Per me, la “piccola” notizia è stata una vera bomba.