A giudicare dai guai che arrivano dalla gestione dello Ior, è lecito chiedersi se davvero la Chiesa ha bisogno di una banca propria. Il direttore generale dello Ior, intervistato da Fabio Marchese Ragona ( potete leggere sul suo blog l’intervista integrale) ha risposto a questa domanda che con una banca la Chiesa difende la propria indipendenza economica ed evita di finire in mano ad altri poteri finanziari. Ma , come si è visto in questi anni, il rischio si ripropone all’interno quando i potentati fanno il loro comodo con lo Ior. Il problema è talmente grave che Papa Francesco per la prima volta nella storia ha deciso di collaborare con l’autorità giudiziaria , senza invocare le prerogative previste dal Concordato. L’arresto di Nunzio Scarano è il segnale che la stessa Chiesa vuole fare pulizia all’interno dello Ior. Però, finire nel tritacarne della giustizia italiana equivale alla certezza di finire nel circo mediatico, per alimentare scandali veri e verosimili, per la gioia e il portafoglio di editori e autori spregiudicati.