Liguori: “Armi a Zelensky come a Saddam, forza non controllata né da Nato né da Europa: pericolo una volta finita la guerra”

“Zelensky con tutte le armi che ha avuto – perché quello è il problema fin dall’inizio, ossia che abbiamo messo delle armi in un punto dell’Europa che può terrorizzare anche i vicini, anche i polacchi, gli ungheresi, si forma una truppa d’élite senza il controllo né della Nato né nostra, né degli americani (Biden è dovuto intervenire tre volte per ricordargli che vogliamo fare la pace). Questo è il vero problema del dopoguerra, questa forza armata importante, micidiale, che ha Zelensky, è una forza che potrà essere riportata a casa al mondo civile anche dopo un accordo internazionale oppure no? Perché questo è il vero pericolo”.

 

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Elezioni Midterm Usa, Liguori: “Scopriamo che gli americani e le grande imprese vogliono la pace”

 

“L’onda rossa: una invenzione studiata dai propagandisti del partito democratico americano per scongiurare l’idea di aver perso le elezioni, cosa che invece è successa. Biden è l’anatra zoppa, continua a essere presidente ma le sue proposte di legge possono essere bocciate al congresso”. Con queste parole il direttore Paolo Liguori analizza i risultati delle elezioni midterm. Poi l’attenzione si sposta sulla guerra tra Russia e Ucraina e su quanto quest’ultima abbia influito: “L’America da un punto di vista finanziario sembra più forte, ma si scopre che gli americani non erano d’accordo che le loro grandi imprese vogliono la pace”.

Liguori: “La vittoria sui russi non ci sarà mai, bisogna smettere con la guerra”

“Come si può uscire dalla guerra? Ci sono solo due modi. C’è chi pensa che si possa uscire dalla guerra solo con la vittoria. Queste persone si devono curare. E noi come Europa le dovremmo curare. È una concezione arcaica che si possa uscire dalla guerra con la vittoria. Dalla seconda guerra mondiale in poi, le guerre non le vince più nessuno. Perdono tutti. Solo noi sui giornali diciamo “noi dobbiamo vincere contro Putin”. La guerra finisce solo interrompendo la guerra. Come si fa a far smettere l’aggressore? Senza buttare benzina sul fuoco della guerra (che non stiamo facendo noi).

 

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Guerra, Paolo Liguori: “Pace e vittoria, due linguaggi diversi tra chi è saggio e chi è fuori di testa”

 

“Io ho opinioni chiare, sono contro l’invasore, ma non mi è simpatico neppure l’invasato”. Inizia con queste parole l’analisi del direttore Paolo Liguori in merito a quanto sta accadendo in Ucraina, evidenziando una chiara distinzione tra chi pensa che la guerra finirà con la pace e chi con la vittoria. “Si tratta di due linguaggi diversi: coloro che parlano di pace, come il Papa, ha una certa saggezza. Mentre la vittoria in una guerra non esiste più da quando esiste la bomba atomica, di cui si parla con sempre più superficialità”.

 

Governo Meloni, Liguori: “Sinistra svegliati, Babbo Natale esiste (ed è la nuova Premier)”

“Il governo Meloni c’è, ha un suo programma, soprattutto ha una sua leader, donna, che sa farsi valere. Ha parlato la presidente del Consiglio Meloni, ha detto cosa vuole fare e con chi. Basterà ancora un passo – e ci sarà domani al Senato – probabilmente parleranno Berlusconi e Salvini e capiranno tutti, senza equivoci, che questo governo sul programma presentato da Meloni è compatto, coeso, è un governo che ha pieno diritto di essere considerato europeo e anche atlantista, perché questo sono tutti gli esponenti della coalizione”. Queste le parole del direttore Paolo Liguori dopo l’intervento di Giorgia Meloni alla Camera.

 

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Governo, Liguori: “L’intesa del centrodestra è stata rispettata, Giorgia Meloni sarà la prima presidente del Consiglio donna”

 

“È partito il nuovo governo ed è un governo a guida di Giorgia Meloni, cioè a guida femminile, e questa è la prima volta nella storia d’Italia. Un fatto da sottolineare al di sopra di ogni altra cosa, il governo è partito esattamente come si diceva che sarebbe successo. Tutte le polemiche di questi giorni non sono servite ad altro che a far innervosire il clima e a far credere ai lettori che tutto era sull’orlo di un precipizio. Questa mattina si è capito subito con i tre schierati: Meloni, Berlusconi e Salvini, che sull’orlo del precipizio ci sono solo le aspettative di quelli che o per l’opposizione o per i grandi giornali auspicavano che questo governo non si formasse. Il governo di Giorgia Meloni va avanti. Buon viaggio al governo, buon viaggio ai suoi ministri. Auguri a Giorgia Meloni, che l’Italia la cambi lei”.

Governo, Liguori: “Berlusconi ha salvato l’unità del centrodestra. Giorgia Meloni non sprechi il successo”

“Berlusconi ha salvato il centrodestra, l’unità del centrodestra e l’ha fatto in modo elegante, l’ha fatto facendo un sacrificio enorme da un certo punto di vista, perché questa richiesta di andare a baciare la pantofola della regina in Via della Scrofa è sembrata a tanti eccessiva. Berlusconi non ha detto una parola, ha spiegato che c’erano stati degli equivoci con la Meloni, ma tutti hanno capito che l’equivoco è stata l’imposizione di quel viaggio, che sembrava un’umiliazione, sembrava voler dire “guardate chi comanda nel centrodestra”, ma è inutile fare queste cose quando chi conta nel centrodestra si sa benissimo: chi l’ha fondato e chi lo tiene in piedi facendo dei sacrifici, come Silvio Berlusconi”.

 

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Elezione La Russa, Liguori: “Trappola parlamentare per scompaginare le cose”

 

Paolo Liguori analizza a “Stasera Italia” quanto avvenuto a Palazzo Madama con la controversa elezione di Ignazio La Russa come presidente del Senato. “Si tratta di una piccola trappola parlamentare messa in atto da alcuni membri dell’opposizione per scompaginare le cose – Esordisce il direttore editoriale di Tgcom24 nella trasmissione condotta da Barbara Palombelli – Si sono inseriti vedendo che durante la prima votazione i senatori di Forza Italia, ad eccezione di Silvio Berlusconi e della ex presidente Casellati, non votavano per La Russa in segno di protesta”.

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Liguori: “Ritorno di Berlusconi al Senato importante per politica e giustizia italiana”

 

“Il fatto che Silvio Berlusconi torni al Senato è una tappa importantissima non solo del Senato, della vita politica, ma anche della giustizia italiana. Del rifare, ricostruire una giustizia a partire dalla sovranità popolare, dal voto popolare, che ancora una volta ha premiato un uomo che è già stato votato da milioni di persone”. Lo dice il direttore editoriale di Tgcom24 Paolo Liguori.

 

“Nove anni fa, Silvio Berlusconi fu estromesso dal Senato con un uso e un’applicazione abnorme della legge Severino, che era addirittura usata in modo retrodatato. Una legge talmente discutibile che si è fatto anche un referendum per eliminarla, il quale non ha ottenuto l’effetto di cancellarla soltanto perché è andata a votare metà degli italiani”, spiega Liguori.

 

“Faccio gli auguri a Silvio Berlusconi e anche al Senato e all’Italia, perché si torna a un governo eletto, a un presidente del Consiglio votato dal popolo, alla sovranità popolare e questo è importantissimo. Sappiamo che il punto principale di questo governo sarà la presenza di Silvio Berlusconi, che è tornato a buon diritto nel Senato della Repubblica”, conclude Liguori.