5 risposte a “Puntata del 13 giugno

  1. Per me Macron è un gran falso, che avrà le sue ragioni di equilibrio politico interno per l’attacco volgare che ci ha fatto sul tema della solidarietà umana. Sia i naufraghi sulla nave Aquarius sia quelli sugli scogli di Ventimiglia avevano tutti i piedi saldamente appoggiati, respingere i primi comporta le stesse conseguenze morali degli altri respingimenti. Semmai, in quanto francese, Macron si porta addosso la sua quota di responsabilità della caduta di Gheddafi, e solo per le conseguenze che stiamo subendo dovrebbe risarcirci i danni. Sono anche in disaccordo sul significato da attribuire all’appariscente colore della pelle dei passeggeri della metropolitana di Parigi confrontata con la metropolitana di Milano. Nella massa, il colore della pelle dei cittadini eredi dei Galli, dei Franchi e dei Celti, necessariamente, deve mescolarsi con quello delle popolazioni africane che, nel secolo scorso e per convenienza economica, costituivano il mondo coloniale francese. L’elenco degli stati colonie o protettorati francesi è molto lungo: Senegal, Mauritania, Mali, Costa d’Avorio, Niger, Ciad, Congo, Camerun, Togo, Gibuti, Benin, Algeria, Tunisia. Portarono molta ricchezza alla Francia, al prezzo di qualche concessione diplomatica per l’accesso della crema di quei popoli alla Francia Metropolitana. Gli imbecilli siamo noi che ci avviciniamo, nel colore dei viaggiatori, al modello della metropolitana francese ma pagando di tasca propria, senza guadagni, e nel costo non ci sono solamente gli Euro spesi ma anche le manifestazioni immateriali, come il disordine ed i pericoli connessi all’irresponsabile gestione del fenomeno migratorio, che derivano dalla nostra vecchia e sperimentata incapacità collettiva di difendere i nostri interessi nazionali. Mario.

  2. Signor Direttore, abito in Francia e seguo con piacere ogni giorno la sua trasmissione. Ho raggiunto la veneranda età di 80 anni ed ho lavorato come dirigente in diversi paesi europei. Seguo con interesse la vicenda “Acquarius” e sono contento che, Salvini e tutto il governo, finalmente, abbiano reagito in quel modo. Lo dico con un nodo alla gola ma l’Italia é considerata un paese di serie B. Gli italiani non sono considerati “gente seria”. Non ce lo meritiamo ma é la realtà. Come far cambiare questa attitudine? Non lo so. Spero che Salvini e Co abbiano la forza politica per farlo. Tempo fa scrissi al Ministro Calenda di non firmare l’accordo con il cantiere di Saint-Nazaire.Tutta la Francia era contraria: si sentivano umiliati dover ricorrere ad una azienda italiana per salvarli dal disastro industriale lasciato dai coreani.
    Mi sembra il momento buono per alzare la voce, ma facciamo attenzione a non finire come Don Chisciotte come ci avverte il Direttore Sallusti.
    I miei più cordiali saluti
    Agostino Cencioni
    33 rue de Coulmiers
    F-45000 ORLEANS

  3. come tutti i giornalisti italiani sempre contro il governo ,ma se avevano vinto le elezioni forza italia e lega ,allora tutto andavabene avevamo piu cladestini e meno italiani allora ci conviene dire ai italiani andate in africa ,prima di parlare solo per criticare e meglio sciaquarsi la bocca e lassciare a lavorare il governo e non parlare a favore sia dei francese e tedesco , che anno in africa i loro interessi

  4. Secondo me questo bel video è iniziato bene ma poi è andato un pò fuori tema, del problema migranti si sà tutto, anche il marcio e fin qui non ci piove, il problema grave è uno governo o chi per esso che adopera termini del tipo “vomitevole” o che invade il suolo Italiano con forze armate. Capisco che è il caso di gettare acqua sul fuoco ma dimenticare cose del genere non è facile ed il Popolo Italiano merita almeno delle scuse prima di non dimenticare ma accantonare ciò che hanno fatto e detto.

  5. Basta con queste cialtronerie politiche sempre contro, quando ne facciamo una giusta è giusta e basta, da qualunque parte arrivi, riprendiamoci la nostra dignità. Gli altri paesi hanno solo da imparare dalle brave persone italiane che sono la maggioranza.
    gianni 1948

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