Gianluca Vialli dà del “paraculo” a Zeman, per catturare la simpatia del popolo juventino. Ma il suo tono non convince. Rivendica una questione personale, perché Zeman lo chiamò in causa esplicitamente, parlando dell’abuso di farmaci che veniva fatto nelle infermerie delle società di calcio e in particolare della Juventus, che aveva assunto allo scopo un mago olandese della farmacologia. In un solo anno, Gianluca , già campione nella Sampdoria raddoppiò la muscolatura. Ci fu un’inchiesta giudiziaria e Vialli ammise l’assunzione di antidolorifici, come il Voltaren, per motivi psicologici. Anche Del Piero fu chiamato in causa, ma Vialli non è Del Piero.
Alex, con la sua carriera, è diventato una bandiera del calcio. Non soltanto bianconero, ma di tutti gli italiani. E la Juventus lo ha lasciato andare in un modo che ha stupito molti. Del Piero potrebbe replicare a Zeman e non lo ha mai fatto. Vialli dal mondo del calcio ha avuto molto più di Zeman. E’ stato personaggio, allenatore e dirigente del Chelsea, è tornato in Italia ed è il deus ex machina dei servizi sportivi di Sky, almeno per il reclutamento e l’uso degli ex giocatori. Tutto meritato, perché è bravo e intelligente. Però a Londra sostengono che era il più “paraculo” di tutti (in inglese naturalmente) e lo stesso dicono scherzando in italiano a Sky. L’allenatore boemo da quelle prese di posizione ha avuto solo penalizzazioni. E’ stato a lungo un emarginato dal giro che conta, perché molti presidenti prima di chiamarlo pensavano ai fulmini che sarebbero caduti sulle loro squadre. Oggi tutti ne scoprono i meriti, ma in questi anni era un appestato.
E allora, Vialli, chi è più paraculo tra voi? Nella carriera e nella posizione economica sta la risposta.