Guerra in Ucraina, Paolo Liguori: “L’Europa la vera sconfitta”

“Stiamo assistendo a un nuovo capitolo, a un nuovo atto del dramma della guerra in Ucraina. In questo capitolo il tema è come arrivare ad un negoziato che non si può eludere alla fine di ogni guerra, senza dire che si vuole negoziare. I russi hanno fatto presto, hanno invaso un bel po’ di Ucraina e adesso arretrano su quei confini che fin dall’inizio volevano occupare, che coincidono perfettamente con le popolazioni che il 4 novembre andranno a votare se stare con la Russia o con l’Ucraina e voteranno – come hanno fatto in Crimea – per stare con la… Continua a leggere


Mihajlovic esonerato dal Bologna, Liguori: “Un patrimonio, così la società tradisce spirito del calcio”

“Persino se fosse un amuleto, una personalità di questo genere andrebbe conservata. Se uno si intende di calcio, di squadre di calcio e ama il calcio, sa benissimo che sir Ferguson è rimasto per molti anni sulla tribuna dello stadio dei sogni di Manchester dando la sua presenza. Ma potrei fare decide di altri esempi. Questi sono dei totem. Penso a Giggs, a Pelè che pure è stato malato a suo tempo. Mihajlovic era un patrimonio del Bologna, ma direi anche di un certo spirito del calcio”. Il commento del direttore editoriale di “Riformista Tv” sull’esonero del tecnico serbo dalla… Continua a leggere


La morte di Gorbaciov, la guerra in Ucraina e il nuovo muro che vuole alzare l’Occidente

di Paolo Liguori   Nel 1989, quasi dieci anni prima della fine del secolo, tre grandi uomini portarono a compimento una politica che cambiò la faccia del mondo, la faccia geopolitica del mondo. O perlomeno speravamo che la cambiasse per sempre. Sono morti tutti e tre, Ronald Reagan, Papa Wojtyla e adesso Gorbaciov. Cosa successe in quel momento? Beh, ci fu il cambio. Il cambio del secolo, il secolo della guerra mondiale, il secolo delle guerre, il secolo del Fascismo e del Comunismo che ha sono continuati anche dopo, ma in altra forma, il secolo della morte era il secolo alle spalle, crollò il muro di Berlino, il muro di Berlino era un… Continua a leggere


Caro bollette, Liguori: “Giusto dire ‘ci pensi Draghi’. Ci ha portato lui in questo vicolo cieco”

“I partiti si astengono. Hanno paura di essere considerati responsabili del costo della bolletta. E dicono: “Ci pensi Draghi”. Qualcuno dice ‘ma come adesso ci deve pensare Draghi; l’abbiamo cacciato e perché deve pensare al costo delle bollette?’ Secondo me deve pensarci questo governo Draghi perché ci ha infilato questo governo in un vicolo cieco, in un vicolo cieco in cui sapevamo bene di entrare. E oggi si dice dobbiamo stabilire noi il prezzo del gas, il prezzo del petrolio. Il prezzo del gas non solo non lo possiamo stabilire noi in Italia – al massimo lo potremmo fare in… Continua a leggere


Attentato Darya Dugina, Liguori: “Il terrorismo nasce dall’Occidente fornitore di armi”

“Quando c’è una guerra, quando si riempie una delle due parti di armi, quando il potente Occidente fornitore di armi, parteggia e riempie di armi qualcuno – e questo soggetto non riesce a vincere la sua guerra – si crea una situazione di stallo e nasce il terrorismo”. Con queste parole il direttore editoriale di Riformista Tv Paolo Liguori ha commentato l’attentato che a Mosca ha provocato la morte  di Darya Dugina, figlia dell'”ideologo di Putin” Oleksandr Dugin.   “È successo in Afghanistan, è successo in Iraq. L’Isis nasce da una costola degli iracheni che tifavano per Saddam e si sono visti… Continua a leggere


Elezioni, Liguori: “Tutti si definiscono moderati, ma c’è una guerra feroce alla quale partecipiamo”

“Tutti vogliono fare la corsa a definirsi moderati, ma a pochi chilometri da qui c’è una guerra feroce alla quale noi partecipiamo come Nato”. Così Paolo Liguori, il direttore editoriale di Tgcom24, a “Controcorrente” che considera: “Intanto noi non facciamo nulla per fare una mediazione, per comparire, per essere protagonisti di una pace: siamo moderati”.   “Tra due mesi, comunque andranno a finire le elezioni – continua Liguori – ci troveremo una guerra che non finisce mai e con l’Italia che non fa nulla, né per farla finire né per risolvere in altro modo. Stiamo seguendo come dei cagnolini Biden… Continua a leggere


Taglio dei parlamentari, Liguori: “La strage dei colpevoli”

“Durante questi giorni, prima della costituzione delle liste, i partiti hanno discusso ed è venuta fuori una bagarre enorme per gli esclusi dalle liste: si scopre, infatti, che sono molti gli esclusi. Questo parlamento è quello che ci ha portato a votare un referendum per diminuire di un terzo (di 300 persone) il numero dei parlamentari. Ci hanno portato in maniera incosciente, sulla spinta formidabile dei 5Stelle, che ora vengono decimati da queste elezioni – stanno lottando per portare 15 persone in parlamento, prima erano decine – e dice ‘Tagliamo’. Ma non se ne sono mai assunti la responsabilità: non… Continua a leggere


Elezioni, Liguori: “I partiti tutti tacciono sul tema della giustizia perché l’elettorato è giustizialista”

“I partiti non possono rispondere a questa domanda di giustizia perché si sono resi conto che l’elettorato italiano è profondamente giustizialista. È poco garantista. Prende più voti chi minaccia con più carcere, repressione e tutte queste cose che spesso avvengono sommariamente, che i politici assecondano ma non dirigono perché nelle mani di una magistratura che ha dato una pessima prova di sé”. Così il direttore editoriale di Riformista Tv Paolo Liguori sull’assenza del tema giustizia nella campagna elettorale dei partiti in vista delle elezioni del 25 settembre.

 

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Paolo Liguori: “Votare a settembre è compresso e porta due criticità”

 

L’intervento di Paolo Liguori a “Controcorrente”, durante la puntata di lunedì 25 luglio, inizia con una riflessione in merito ai tempi delle elezioni e su quanto sia difficile andare alle urne a settembre: “È compresso fare tutto tra luglio, quando il governo si scioglie, e ottobre, dove bisogna iniziare a ragionare di manovra economica”.

 

Il direttore editoriale di Tgcom24 prosegue quindi focalizzandosi su due criticità che ricadranno sugli italiani, quando si troveranno un parlamento sempre più casuale e generico: “La prima è che la scelta dei candidati è casuale, veloce, assurda, frenetica, senza una selezione. Inoltre la campagna elettorale sarà cortissima, brevissima, sincopata e porterà a un restringimento dei temi che si limiteranno a chi vince e chi perde”.

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