Referendum giustizia, Liguori: “La presunzione d’innocenza è un diritto inalienabile”

Hoara Borselli, il direttore editoriale del Riformista Tv Paolo Liguori e ed il direttore de Il Riformista Piero Sansonetti sul voto referendario sulla giustizia del prossimo 12 giugno per la rubrica Fatela Finita.

 

“Su questo referendum ne sono state dette tantissime – è intervenuto Liguori –  ‘Non potremo più fare la lotta alla mafia, non potremo fare la lotta alla criminalità’. Per fare questo teatrino – che stanno facendo tardi e male nelle tv -, uno dovrebbe parlare per il sì, un altro per il no. Insomma, facciamola finita con questa idea che ognuno dice la sua. I magistrati in carica, tranne qualcuno che ha già detto che andrà a votare, stanno benissimo come stanno. Hanno tutti i privilegi del mondo, nessuno gli chiede niente e io quindi nemmeno mi sento di dire perché bisogna votare contro ai referendum.

 

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Chiuso spazio aereo, Lavrov annulla volo in Serbia. Liguori: “Rischiava di essere abbattuto. Questa è vera barbarie”

“La guerra è barbarie. Naturalmente il vero crimine è la guerra. Non ci sono crimini di guerra peggiori di altri. Ormai queste frasi vengono prese come una banalità quotidiana perfino da voi che ci state ad ascoltare. E invece queste frasi hanno un senso e un significato, perché è dal primo giorno di questa guerra che noi dal Riformista Tv, dal giornale e da interventi in qualsiasi sede abbiamo sempre sostenuto: “Deve finire subito, a qualsiasi costo!”

 

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Paolo Liguori su vicenda Casellati: “Così Travaglio ci spinge a votare sì al referendum”

Non sono un fautore delle querele per diffamazione. Non sono neppure un fautore delle condanne. Però questa volta vi parlo di una sentenza che in qualche modo va capita, interpretata. Il tribunale civile di Padova ha condannato “Il Fatto Quotidiano” e tre giornalisti, tra cui il direttore Travaglio e altri due, per una serie lunga di cinque articoli diffamatori nei confronti di Maria Elisabetta Alberti Casellati. La presidente del Senato non ne ha più potuto di questa campagna martellante in cui la facevano comparire come un’imbrogliona. Ora “Il Fatto Quotidiano” è stato condannato a risarcirla per 25 mila euro in solido più altre spese processuali.

 

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Paolo Liguori a “Stasera Italia”: “L’Europa non è pronta a una guerra a Putin”

 

“L’Europa non è pronta e unita per fare una guerra a Putin e le sanzioni distruggono solamente noi”. Paolo Liguori non usa mezzi termini per analizzare gli avvenimenti degli ultimi giorni a proposito dell’avanzata russa in Ucraina e in merito alle conseguenze economiche che iniziano a farsi sentire in diversi paesi. Mentre i leader europei faticano a trovare un’intesa sul sesto pacchetto di sanzioni, che dovrebbe riguardare principalmente l’embargo sul petrolio, il direttore editoriale di Tgcom24 interviene a “Stasera Italia”, dove invoca la verità invece di una propaganda che “spacca ulteriormente l’Europa attraverso la rivisitazione dei trattati”: “La guerra contro Putin ci unisce, ma il gas ci divide, il petrolio ci divide. Era chiaro dalla prima settimana di guerra che non avremmo potuto fare diversamente, invece ci siamo infilati in un vicolo cieco che ci ha spinti a fornire armi all’Ucraina, con la convinzione che avrebbe avuto la meglio. Ma non è così”.

 

Evidenziando come Putin abbia già vinto “la sua guerra, quella nel Donbass“, Liguori si sofferma quindi sulla “buona notizia” del giorno che arriva dagli Stati Uniti, ossia il rifiuto di Biden all’invio di armi a lunga gittata a Zelensky. E prosegue: “Siamo completamente divisi e disarmati di fronte a questa situazione, la mancanza di grano e acciaio ci terrorizza perché senza non costruiamo più. Azovstal produceva 6 milioni di tonnellate e due li importava l’Italia. Vogliamo parlare di cose concrete o continuiamo con le bandierine del patriottismo di guerra?”.

 

Infine la focalizzazione sulle mosse del Presidente del Consiglio Mario Draghi: “Putin non vuole parlare con noi, ha limitato l’Italia a differenza di altri paesi europei come Francia, Germania e Turchia, che probabilmente tratteranno la fine di questa guerra”.

Referendum giustizia, Liguori: “Andate a votare, cinque sì chiari e fatti in maniera massiccia cambierebbero molto le cose”

“Sono questioni importantissime, c’è adesso una riforma, quella della giustizia, fatta dal ministro Cartabia che non è proprio una riforma, è certamente un atto politico importante di questo governo ma non si può lasciar fare solo a una riforma a metà. I problemi che riguardano la giustizia vanno affrontati con più radicalità. Forse non lo può fare la politica che è ricattata, minacciata dalla giustizia perché questo è un paese strangolato dalla giustizia nelle attività produttive, nelle imprese e nella politica”.

 

 

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‘Voto politico’ per la vittoria della Kalush Orchestra a Eurovision, Liguori: “La censura è l’altra faccia della propaganda…”

“La finale dell’Eurovision ha portato con sé tante polemiche dovute alla band che ha vinto, la Kalush Orchestra, il gruppo ucraino che ha avuto un plebiscito di voti popolari. È stato un voto politico? Lo stesso Zelensky ha fatto un video prima dell’esibizione e anche sua moglie ha detto che la vittoria dell’Ucraina all’Eurovision è una vittoria politica. Sarebbero potuti salire sul palco anche fischiettando e sarebbero arrivati primi lo stesso. Parliamo della censura che colpisce le canzoni con contenuti politici.
La censura è l’altra faccia della propaganda e quella che c’è stata l’altra sera è stata anche propaganda”.

 

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Le incongruenze del Consiglio di Stato, Liguori: “Vecchia musica o aria nuova?”

“Presidente Frattini, complimenti per la nomina al Consiglio di Stato. Lei è nuovo e certamente vorrà portare aria nuova in un organismo che è spesso stato discusso per molte incongruenze e anche per qualcosa che non ha funzionato negli anni, ma si sa, si dice la burocrazia ma sono le persone che fanno degli errori.
Allora ora siamo andati a vederne uno che ci riguarda e ci interessa perché è paradossale, non perché sia più grave o perché colpisce una persona che conosciamo”.

 

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Ucraina, Paolo Liguori: “Mi sento più vicino al modo di fare della Francia, rispetto all’ipocrisia italiana”

 

“Ci rendiamo conto che Macron è stato rieletto in Francia e parla con la Cina e con Putin, mentre Draghi si rivolge solo a Biden?” Inizia con questa riflessione l’intervento di Paolo Liguori, ospite a “Stasera Italia” durante la puntata di giovedì 12 maggio per analizzare quanto sta accadendo in Ucraina, evidenziando come in questo momento la conduzione europea di una trattativa sia affidata al presidente francese, anziché alla figura di Mario Draghi.

 

“Io stesso mi sento cittadino europeo, fortemente impegnato per la pace – prosegue – Ma mi sento più vicino al modo di fare francese, rispetto a questa ipocrisia italiana che manda avanti gli americani e la Nato per poi seguirli. Che l’Italia prenda una posizione per gli interessi dell’Italia”.

Il direttore editoriale di Tgcom24 si è poi soffermato sulla decisione dell’Ucraina di chiudere unilateralmente i tubi del gas per spingere gli europei a prendere una posizione: “L’Europa deve decidere democraticamente, secondo i propri interessi, oppure prende ordini da Zelensky? Che non riesce neanche a fare una trattativa per liberare duemila suoi soldati nell’acciaieria perché è un militarista sfegatato.