Liguori: “138 giorni di guerra. Saltano Bojo, Scholz e Macron. Muore Abe. L’inflazione vola. Chi pagherà le spese per fatti così straordinari?”

“Caro Piero, da 138 giorni c’è la guerra in Ucraina. Per quanto riguarda noi due, dopo otto giorni, avevamo già pensato che dovesse finire in qualche modo ma subito. 130 giorni di più sono veramente troppo.

Ci hanno però raccontato una favoletta per bambini: di là c’è il male, di qua c’è il bene. Tutto l’Occidente è vicino al bene. Basta stare uniti. Finanziare gli ucraini che combattono al nostro posto, mantenuti e sostenuti da noi per procura degli Stati Uniti. Tutto finirà bene perché se non riusciremo a prendere Putin fisicamente, il suo regime si sfalderà.

Io mi fermo qua: non voglio essere né dietrologo, né complottista. Ti racconto però cosa è successo l’ultima settimana”.

 

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Ucraina, Paolo Liguori: “Mi sento più vicino al modo di fare della Francia, rispetto all’ipocrisia italiana”

 

“Ci rendiamo conto che Macron è stato rieletto in Francia e parla con la Cina e con Putin, mentre Draghi si rivolge solo a Biden?” Inizia con questa riflessione l’intervento di Paolo Liguori, ospite a “Stasera Italia” durante la puntata di giovedì 12 maggio per analizzare quanto sta accadendo in Ucraina, evidenziando come in questo momento la conduzione europea di una trattativa sia affidata al presidente francese, anziché alla figura di Mario Draghi.

 

“Io stesso mi sento cittadino europeo, fortemente impegnato per la pace – prosegue – Ma mi sento più vicino al modo di fare francese, rispetto a questa ipocrisia italiana che manda avanti gli americani e la Nato per poi seguirli. Che l’Italia prenda una posizione per gli interessi dell’Italia”.

Il direttore editoriale di Tgcom24 si è poi soffermato sulla decisione dell’Ucraina di chiudere unilateralmente i tubi del gas per spingere gli europei a prendere una posizione: “L’Europa deve decidere democraticamente, secondo i propri interessi, oppure prende ordini da Zelensky? Che non riesce neanche a fare una trattativa per liberare duemila suoi soldati nell’acciaieria perché è un militarista sfegatato.