Caro bollette, Liguori: “Giusto dire ‘ci pensi Draghi’. Ci ha portato lui in questo vicolo cieco”

“I partiti si astengono. Hanno paura di essere considerati responsabili del costo della bolletta. E dicono: “Ci pensi Draghi”. Qualcuno dice ‘ma come adesso ci deve pensare Draghi; l’abbiamo cacciato e perché deve pensare al costo delle bollette?’ Secondo me deve pensarci questo governo Draghi perché ci ha infilato questo governo in un vicolo cieco, in un vicolo cieco in cui sapevamo bene di entrare. E oggi si dice dobbiamo stabilire noi il prezzo del gas, il prezzo del petrolio. Il prezzo del gas non solo non lo possiamo stabilire noi in Italia – al massimo lo potremmo fare in sede europea – ma non lo stabiliamo neanche noi in Europa, perché il prezzo del gas negli Stati Uniti è dieci volte inferiore e questa guerra sta aumentando moltissimo il divario tra gli Stati Uniti ed Europa, anche per il valore della valuta. Se guardate i cambi tra euro e dollaro lo vedete da soli. Lì cosa c’entra Putin?”

 

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Attentato Darya Dugina, Liguori: “Il terrorismo nasce dall’Occidente fornitore di armi”

“Quando c’è una guerra, quando si riempie una delle due parti di armi, quando il potente Occidente fornitore di armi, parteggia e riempie di armi qualcuno – e questo soggetto non riesce a vincere la sua guerra – si crea una situazione di stallo e nasce il terrorismo”. Con queste parole il direttore editoriale di Riformista Tv Paolo Liguori ha commentato l’attentato che a Mosca ha provocato la morte  di Darya Dugina, figlia dell'”ideologo di Putin” Oleksandr Dugin.

 

“È successo in Afghanistan, è successo in Iraq. L’Isis nasce da una costola degli iracheni che tifavano per Saddam e si sono visti invasi non solo dagli occidentali, ma anche dagli sciiti legati all’Iran. Succede così in tutto il Medio Oriente da anni. È successo così in Cecenia, quando i partigiani ceceni si sono sentiti schiacciati, sono passati al terrorismo e l’hanno portato a Mosca”

 

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Elezioni, Liguori: “Tutti si definiscono moderati, ma c’è una guerra feroce alla quale partecipiamo”

“Tutti vogliono fare la corsa a definirsi moderati, ma a pochi chilometri da qui c’è una guerra feroce alla quale noi partecipiamo come Nato”. Così Paolo Liguori, il direttore editoriale di Tgcom24, a “Controcorrente” che considera: “Intanto noi non facciamo nulla per fare una mediazione, per comparire, per essere protagonisti di una pace: siamo moderati”.

 

“Tra due mesi, comunque andranno a finire le elezioni – continua Liguori – ci troveremo una guerra che non finisce mai e con l’Italia che non fa nulla, né per farla finire né per risolvere in altro modo. Stiamo seguendo come dei cagnolini Biden che sta portando il mondo occidentale a uno sfascio”, conclude.

L’analisi si sposta quindi sul taglio dei parlamentari, con Liguori che aggiunge: “Ci hanno fatto votare un referendum costituzionale, poi non hanno cambiato la legge elettorale, non hanno rifatto i collegi e in queste ore sta accadendo l’inferno. In tutti questi partiti c’è chi ha più posti dei deputati che aveva e chi ne ha molti meno. E questa cosa gli sta bene perché i partiti non hanno detto alla gente cosa sarebbe successo”.

 

“Ovviamente la proposta è stata dei Cinque Stelle – continua Liguori – degli incoscienti che molte volte fanno questi giochi un po’ infantili senza capire dove si va a parare perché non hanno uso dell’istituzione. La beffa è che i partiti che hanno fatto questa cosa agli italiani adesso se la ritrovano contro”.

Taglio dei parlamentari, Liguori: “La strage dei colpevoli”

“Durante questi giorni, prima della costituzione delle liste, i partiti hanno discusso ed è venuta fuori una bagarre enorme per gli esclusi dalle liste: si scopre, infatti, che sono molti gli esclusi. Questo parlamento è quello che ci ha portato a votare un referendum per diminuire di un terzo (di 300 persone) il numero dei parlamentari. Ci hanno portato in maniera incosciente, sulla spinta formidabile dei 5Stelle, che ora vengono decimati da queste elezioni – stanno lottando per portare 15 persone in parlamento, prima erano decine – e dice ‘Tagliamo’. Ma non se ne sono mai assunti la responsabilità: non si sono mai assunti la responsabilità di rifare una legge elettorale, di rifare i collegi. Abbiamo scoperto, oggi, che la Cirinnà – che ha avuto varie traversie quest’estate compreso i soldi nella cuccia del cane – si lamenta, dice: “Mi hanno dato uno schiaffo”. E poi aggiunge: “Pensate che c’è un collegio a Roma dove ci sono 800mila elettori. E che non lo sapevate che tagliando i parlamentari senza rifare i collegi alcuni sarebbero diventati enormi? Queste cose, al tempo, furono dette, sono state scritte. Adesso alcuni dicono “Ah è toccato a me, è stata una sfortuna incredibile””.

 

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Elezioni, Liguori: “I partiti tutti tacciono sul tema della giustizia perché l’elettorato è giustizialista”

“I partiti non possono rispondere a questa domanda di giustizia perché si sono resi conto che l’elettorato italiano è profondamente giustizialista. È poco garantista. Prende più voti chi minaccia con più carcere, repressione e tutte queste cose che spesso avvengono sommariamente, che i politici assecondano ma non dirigono perché nelle mani di una magistratura che ha dato una pessima prova di sé”. Così il direttore editoriale di Riformista Tv Paolo Liguori sull’assenza del tema giustizia nella campagna elettorale dei partiti in vista delle elezioni del 25 settembre.

 

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